giovedì 1 giugno 2006

Tv. Ultima frontiera o Caduta libera?

La televisione è giunta a un nuovo stadio.


Da anni siamo costretti a veder sventolare microfoni, davanti a visi stravolti dal dolore. "Come sta signora?" "Le manca suo figlio? " "Cosa direbbe all'assassino?" Queste le domande ad hoc da sottoporre a persono prostrate e fragili.


Le persone indagate vedono quasi come una cosa dovuta  la possibiltà di andare a discolparsi davanti alle telecamere. Prove e testimonianze sono presentate come si fosse in un aula di tribunale. Il pubblico è la giuria da convincere. Litigi,   lascrime, strepiti, dichiarazioni e perizie i metodi utilizzati. Forse il televoto potrebbe diventare un nuovo sistema per esprimere sentenze veloci e rimpinguare le casse dello stato. Chissa se avrebbe successo? (questa è una battuta che vorrebbe rimanere tale)


E' di questi giorni la notizia che l'incontro tra un padre e l'assassino del figlio   è stato ripreso e sarà trasmesso su una televisione satellitare.


Non riesco bene a comprendere il senso di una trasmissione di questo tipo, quale è la sua valenza informativa. Mi sembra si cada sempre più spesso nella morbosità. Da un lato giornalisti che come bestie si attaccano a un caso, osso di cui non si deve sprecare niente. Dall'altro telespettatori che per noia, abitudione o curiosità seguono questi programmi. Il senso del pudore, la riservatezza sono doti poco apprezzate e ancor meno praticate.


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