mercoledì 7 giugno 2006

Pace

Preghiera incompresa,


urlata nella notte delle menti.


Incontrata in deboli occhi,


nei gesti di un uomo ormai stanco.


Gettata, piegata ai  propri interessi,


disegnata su fragili bandiere











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Uomo del mio tempo,


segui, di corsa, il mutamento di ciò che ti circonda,


vivi senza troppa attenzione


un presente nel quale non ti riconosci 


cerchi legami a cui non sai dare nutrimento.


Non calpestare la speranza.


2 commenti:

  1. Ciao Pinky..molto bella la poesia; cerchiamo di trasformare il motto "Si vis pacem para bellum" in "si vis pacem para pacem".
    Non "calpestiamo la speranza" del non veder più vorticare nell'aria il polline della guerra.
    Bye bye, buona giornata, Silvano :-)

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  2. Ciao Silvano, grazie!! è giusto crederci sempre a un mondo senza guerra anche quando sembra più difficile.
    buona giornata! Pinky :-)

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