lunedì 19 giugno 2006

Il principe è nudo

Vittorio Emanuele di Savoia è stato arrestato venerdì scorso. Sono state fatte le prime inopportune dichiarazioni riguardo i problemi della giustizia in Italia. I problemi, le lentezze esistevano anche prima. Si sta ancora indagando ma il processo mediatico è già iniziato. Colpevole o innocente? Ognuno ha pronta una sua opinione, prove da portare a sostegno della propria tesi. Intanto la gogna mediatica è stata approntata. Fino alla settimana scorsa lui e la famiglia erano  contesi da settimanali e tv. Porta a Porta gli ha dedicato una puntata appena qualche giorno fa. A partire da venerdì notizie, scandali, gaffe anche vecchie sono stati ripescati e riproposti. Tutto assume una nuova, fosca luce, ora che si sa  delle indagini in cui è coinvolto.


Intercettazioni riguardo i temi più disparati sono pubblicate sui giornali. Considerazioni su Giuliana Sgrena, sui sardi, vizi e abitudi. Utili sicuramente a conoscere meglio l'uomo. Meno a stabilire il coinvolgimento nei fatti di cui è accusato. La legge sulla privacy viene cestinata quando le intercettazioni riguardano un personaggio conosciuto. Persone più o meno note intervengono a vario titolo dicendo la loro opinione. Prima le accuse, poi le difese tutte rigorosamente davanti a un microfono. Come se l'accusato dovesse essere sottoposto a un giudizio popolare. Non è la prima volta che si crea un clima di questo tipo. Prime pagine dedicate a chi pesca più nel torbido, sdegnate accuse, accorate difese, lanciate a mezzo telecamera. Io credo nella necessità di porre un freno. La giustizia improvvisata è pericolosa. I processi non si possono svolgere a mezzo stampa o televisione. Preferisco lasciar fare ai tribunali, alle persone competenti che hanno accesso alle carte processuali e sono in grado di emettere una sentenza, spero giusta.

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