martedì 24 febbraio 2009

«Il traguardo è una cosa ambigua»

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Fausto spiegava così il suo
continuo rilanciare, anche dopo ore di corsa, quando le gambe diventavano
qualcosa di estraneo e fermarsi sembrava l'ultima utopia.



Attraversava la linea con diffidenza, senza abbassare la guardia. Tra il
traguardo e la folla si annidavano i pericoli, le debolezze che un uomo in
sella non deve sentire. In alto o in basso, primo o ultimo, i pensieri
defluiscono troppo in fretta.



La gioia più grande e il più grande dolore, erano  fermarsi, poggiare i
piedi per terra e tornare a essere  uomo. Senza la sicurezza di un percorso
disegnato o la compagnia di un sogno.

domenica 22 febbraio 2009

Calcio: si gioca a braccio

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Un tempo si diceva gioco di
mano, gioco di villano
.  Oggi non vale più. Anche il calcio si evolve e
questa settimana si sono raccolti segnali positivi. Il derby ha
visto imporsi i nerazzurri per 2 a 1. Adriano, autore di uno dei goal
interisti, ha poeticamente accompagnato il pallone in rete con il braccio. Il gesto è stato apprezzato al punto di non ricevere sanzioni nemmeno dal
giudice sportivo.
Adriano, da calciatore generoso quale è, ha pensato bene di ripetersi, ieri nel
match contro il Bologna. Ha dolcemente accompagnato, con il braccio, il pallone
messo in rete da Cambiasso. Applausi dei compagni, dei tifosi, degli avversari.
Pronta assoluzione del designatore Collina.
Ora non resta che cambiare il regolamento per evitare che arbitri retrogradi
provino a tarpare le braccia del campioncino verdeoro.  Altri calciatori potranno  confrontarsi con questa nuova specialità, che
ben si inserisce tra dribbling e rovesciate a rinverdire la tradizione
calciovolistica italiana. Gli avversari dell'Inter
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potranno sperare di giocare a braccia pari.


In fondo l'importante   e metterla dentro,
no?

mercoledì 18 febbraio 2009

Il pescatore





All'ombra dell'ultimo sole


s'era assopito un pescatore



e aveva un solco lungo il viso


come una specie di sorriso...
         


Fabrizio De Andrè

martedì 17 febbraio 2009

Rachel sta per sposarsi

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“Fare ammenda è uno dei passi”


 Kim torna a casa per assistere al
matrimonio della sorella. Ha trascorso gli ultimi nove mesi in una Lalocandinaitalianadirachelstaper_2
clinica di
riabilitazione. E’ una tossica, le riesce difficile ammettere il suo problema.
Sente gli occhi di tutti puntati addosso, tradisce il disagio accendendosi una
sigaretta dietro l’altra. La convivenza, gli ultimi preparativi, fanno
riaffiorare vecchie ferite ancora dolenti, rancori, insicurezze che male si accordano con la gioia che solitamente accompagna un matrimonio. Kym  prova a conquistarsi spazio anche a
costo di essere inopportuna. Forse, seppur inconsciamente, cerca di muoversi verso la
luce,  cerca un modo per riuscire a sopportare
il rimorso, un confronto con la sua famiglia. Ma risollevare la patina del
tempo, ritornare ai giorni della tragedia, è un dolore troppo grande.  Kym sfiora l’amore come in un gioco di
naufraghi e fa il suo percorso.


Rachel, la sorella giudiziosa e responsabile,
forse per lo stress dei preparativi, forse perchè vuole riscattare quanto sofferto con la perfezione,
esplode, fragile, insicura rispetto all’amore dei genitori, gelosa di Kym.


Il giorno della cerimonia si
avvicina. Kym, sull’orlo della disperazione,  cerca un confronto con la madre, che avrà
risvolti inaspettati…


 Il sole è assente per quasi tutto
il film, si ripresenta negli ultimi minuti, su un prato ove una sposa osserva,
pensierosa, operai che disfano un gazebo.


 Ci sono momenti  affidati all’immaginazione
e così ognuno può riempire gli spazi vuoti, leggere una storia che va oltre le
immagini, cogliere gli sguardi, i
piccoli gesti e le parole non dette.  Penso
che questo sia una qualità del film, quasi una fotografia sfocata che prevede
un prima e un dopo. Noi lì , coinvolti, ad osservare, interpretare e cercare risposte che,
spesso, latitano quando sono coinvolti i sentimenti.



locandina tratta dal sito www.moviplayer.it



domenica 15 febbraio 2009

Non è un paese per donne

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L’Italia non è un paese per
donne. I fatti di questi giorni descrivono  una realtà fatta di violenza e paura. Quasi
ogni giorno i telegiornali aprono con la notizia di donne e bambine che hanno
subito violenza. Sotto casa, ai giardinetti, a una festa, sole, appartate con
il fidanzato, sempre indifese dinanzi a
persone prive di umanità.


Questo sono le notizie che
passano attraverso i mezzi di comunicazione, poi ci sono le violenze che fanno
numero nelle statistiche, quelle che passano sotto silenzio e stringono il
cuore.


Ci sono gli accorgimenti che si prendono nella vita quotidiana per
conservare una parvenza di sicurezza. Farsi accompagnare fin sotto casa. Non
uscire sole la sera. Non girare in certe zone della città, sedersi in
scompartimenti affollati, … e poi? A
cosa serve, privarsi della propria libertà, in nome di una prudenza che, a tratti, sembra prigione? Quando si legge
di persone che entrano e escono dal carcere, indifferenti alla sofferenza che
hanno causato, a cui viene sempre data una seconda possibilità che diventa poi
terza o quarta, ci si senti impotenti, quasi in balia degli eventi. Ci si chiede
perché funziona così, perché a chi  calpesta le altre persone viene  data una possibilità e alle
vittime No. Spesso le vite  di chi subisce sono rovinate, a volte  ridotte
al silenzio della morte. Diventa ogni giorno più difficile sperare nella  giustizia.


L’Italia sembra, ormai,  un paese per delinquenti.


sabato 7 febbraio 2009

Via del campo

"... Ama e ridi se amor risponde
piangi forte se non ti sente
dai diamanti non nasce niente
dal letame nascono i fior
dai diamanti non nasce niente
dal letame nascono i fior."


Fabrizio de Andrè

martedì 3 febbraio 2009

Come musica

I tuoi grandissimi sogni i miei risvegli lontani

I nostri occhi che diventano mani

La tua pazienza di perla le mie teorie sull’amore

Fatte a pezzi da un profumo buono

Il tuo specchio appannato la mia brutta giornata

La mia parte di letto in questa parte di vita

Il tuo respiro che mi calma se ci appoggi il cuore

La nostra storia che non sa finire

So che è successo già

Che altri già si amarono

Non è una novità

Ma questo nostro amore è

Come musica

Che non potrà finire mai

Che non potrà finire mai

Mai mai

Le nostre false partenze i miei improvvisi stupori

Il tuo “sex & the city” i miei film con gli spari

I nostri segni di aria in questi anni di fuoco

Solo l’amore rimane e tutto il resto è un gioco

I tuoi silenzi che accarezzano le mie distrazioni

Ritrovarti quando ti abbandoni

Il nostro amore immenso che non puoi raccontare

E che da fuori sembrerà normale

So che è successo già

Che altri già si amarono

Non è una novità

Ma questo nostro amore è

Come musica

Che non potrà finire mai

Che non potrà finire mai

Che non potrà finire mai

Siamo stati sulla luna a mezzogiorno

Andata solo andata senza mai un ritorno

E abbiamo fatto piani per un nuovo mondo

Ci siamo attraversati fino nel profondo

Me c’è ancora qualcosa che non so di te

Al centro del tuo cuore

Che c’è?

So che è successo già

Che altri già si amarono

Non è una novità

Ma questo nostro amore è

Come musica

Che non potrà finire mai

Che non potrà finire mai

Che non potrà finire mai

Che non potrà finire mai

Che non potrà finire mai

Che non potrà finire mai

Che non potrà finire mai

Che non potrà finire mai

Che non potrà finire mai
- Jovanotti -