venerdì 16 aprile 2010

Bum

La palla le venne restituita  in ritardo, era ormai nella fase discendente. Si finse la valchiria che non era, allungò il braccio  e la sfiorò. La palla superò d'un soffio la rete assumendo l'andatura sbilenca di un palloncino gonfiato troppo e andò a posarsi, lieve, entro la linea di fondo campo.

sabato 10 aprile 2010

Divagazioni


E' piovuto dall'inizio alla fine.
Il cielo, grigio e irregolare, sembrava pronto a rovesciarsi sulla
terra. Non
101_7500
restava che chiedersi quando e sperare  di trovarsi al riparo.  Le
persone si posizionavo sotto coperta, vicino
ai vetri, indossavano impermeabili, imbracciavano macchine fotografiche,
masticavano un ultimo snack prima che il battello si staccasse dalla
riva per
iniziare il tour. Noi scegliemmo di andare al piano di sopra, scoperto,
dove
alcuni  pennuti passeggiavano solitari e  i
seggiolini arancioni avevano la consistenza di  opachi
pezzi di plasti101_7513ca. Un posto vicino alla
ringhiera  era la meta,  passammo un
fazzoletto, ci sedemmo. A turno lamentavamo i primi brividi di freddo,
qualche  pentimento,
ci spingevamo fino a  nefaste previsioni
quando  le prime gocce cominciarono a cadere e il battello 
si decise ad
abbandonare la riva.   Tirammo su i
cappucci, decisi a   rimanere ai nostri
posti. Una voce gracchiante iniziò a  spiegare
ciò che avremmo visto, ordinatamente ripeteva il messaggio in cinque
lingue
diverse. Ometteva l’italiano e noi ci aggrappavamo al francese,
incantati da
ciò che vedevamo lentamente profilarsi dinanzi a noi.


venerdì 9 aprile 2010

La giornata di uno scrutatore

Romanzo breve, racconto lungo. Pagine dense di riflessioni, interrogativi, immagini che non si dimenticano. Domenica mattina, Amerigo Ormea esce di casa  presto per recarsi al seggio dove è stato nominato scrutatore. Il seggio è nella Piccola Casa della Divina Provvidenza, Il Cottolengo di Torino, una città nella città. E' il 7 giugno 1953, la  nuova legge elettorale prevede un premio di maggioranza per chi raggiunge la maggioranza assoluta di voti, le opposizioni la chiamano "legge truffa".
Amerigo Ormea svolge un compito delicato, deve vigilare rispetto alle procedure di voto, impedire che le persone non in grado di intendere e volere siano condizionate nel votare per la DC.
Amerigo incontra un umanità diversa, sofferente, estranea al mondo, assente. Si interroga, sente crollare le certezze, prova a chiedersi quale sia la normalità.  Pazienti  si prodigano servizievoli nell'aiutare ad allestire il seggio, orgogliosi si recano alle urne per compiere  un operazione  che li fa sentire vicini alle persone che stanno fuori. Alcuni sul viso portano i segni della lontananza dalle cose terrene.  Un padre, contadino, si reca ogni domenica a trovare il figlio, lo guarda negli occhi mentre gli rompe delle noci, cerca di mantenere un contatto. Nel legame con il figlio malato trova la sua ragione di vita. Nel breve spazio di una giornata Amerigo si trova a riflettere sulla vita, le relazioni umane, la possibilità di essere padre. Un lungo viaggio, che lo tocca nel profondo.

La giornata di uno scrutatore
Italo Calvino

martedì 6 aprile 2010

Mine vaganti


(un particolare)


Una donna cammina in una strada di campagna, sembra spinta
da un urgente bisogno.  Lunghi capelli biondi le incorniciano il volto;
gli occhi azzurri, irrequieti, sono dighe  sul punto di cedere.  Indossa
un abito bianco e un velo ricamato, solleva i lembi dell'abito per facilitare i
suoi passi.  


Si ferma, incerta, davanti a una costruzione in pietra,
semi diroccata. Sale le scale, apre la porta e incrocia lo sguardo di un uomo.
La stanza è in disordine, il letto sfatto, l’uomo  sorpreso. La donna
solleva una pistola. E'  sul punto di uccidere, uccidersi. Il metallo,
gelido, le sfiora la nuca, le dita accarezzano il grilletto. Lui la osserva
agghiacciato. Si riscuote, le va incontro, le toglie la pistola dalle mani. Sono uno di fronte all'altra, soli, tormentati, ormai persuasi di non avere più  speranza. L’uomo indossa la giacca, annoda la
cravatta, prende per mano la donna e insieme escono dalla casa, scendono le
scale, ritornano al paese.  Quel giorno la donna si sposa, con la morte nel
cuore e il sorriso sulle labbra.

il film

MINE VAGANTI


Italia, 2010, Commedia, durata
110’


Regia di Ferzan Ozpetek


Con Riccardo Scamarcio, Alessandro Preziosi, Carolina Crescentini, Nicole
Grimaudo, Elena Sofia Ricci, Daniele Pecci, Ennio Fantastichini, Lunetta
Savino, Ilaria Occhini, Bianca Nappi, Dario Bandiera

lunedì 5 aprile 2010

Informazione: tra grida e silenzi


Marco Bardazzi, nell'articolo
"Chi ha ucciso la CNN?", scrive del calo di ascolti  del
network americano, scavalcato da Fox e MSNBC.  Il giornalista si chiede,
se tra i motivi della crisi,  vi sia la scelta di portare avanti un tipo
di informazione obiettiva rispetto a un'informazione gridata e  di parte,
condotta dai network concorrenti.


Non conoscendo bene la realtà
americana, basandomi solo su quanto letto in questo articolo, provo una
simpatia istintiva per la Cnn di Ted Turner. Penso che il giornalismo debba
puntare all'obiettività, privilegiando l'informazione rispetto ai giudizi,
senza smarrirsi  per inseguire il favore del pubblico.


Siamo  in un'epoca in cui
per molte persone  è "rassicurante" ascoltare un telegiornale,
un programma d’informazione/intrattenimento  e  trovare le proprie idee espresse con
gli stessi limiti, gli stessi rassicuranti confini. Pensare di avere ragione e
non doversi confrontare con l'Altro, il Diverso.  Forse è un segno
dell'incertezza che viviamo, forse è un'umana debolezza che troppi mezzi
d'informazione sembrano disposti ad assecondare dando spazio ai gossip, alle
notizie leggere, agli scoop gonfiabili  e
nascondendo sotto il tappeto il giornalismo d'inchiesta, i reportage, la cruda
e spesso spiacevole  realtà.


Le grida non riescono però  a nascondere
l’abulico silenzio che attraversa la nostra epoca.



Testimone inconsapevole

 
Romanzo d'esordio di Gianrico Carofiglio, non è un giallo classico. E' ambientato a Bari, ha per protagonImagescarista l'avvocato Guerrieri, ne segue la vita privata, la crisi causata dalla separazione, il tentativo di risalire. In un processo l'avvocato difende un extracomunitario dall'accusa di aver sequestrato e ucciso un bambino. Buona parte del romanzo è occupato da questo caso.  Carofiglio riesce a catturare l'attenzione del lettore, far diventare Guerrieri un "personaggio" quasi in carne ed ossa, capace di attirare simpatia o biasimo,mentre ci spiega i trucchi del mestiere, la sua strategia processuale, il perchè è finito a fare quel mestiere.