lunedì 5 aprile 2010

Informazione: tra grida e silenzi


Marco Bardazzi, nell'articolo
"Chi ha ucciso la CNN?", scrive del calo di ascolti  del
network americano, scavalcato da Fox e MSNBC.  Il giornalista si chiede,
se tra i motivi della crisi,  vi sia la scelta di portare avanti un tipo
di informazione obiettiva rispetto a un'informazione gridata e  di parte,
condotta dai network concorrenti.


Non conoscendo bene la realtà
americana, basandomi solo su quanto letto in questo articolo, provo una
simpatia istintiva per la Cnn di Ted Turner. Penso che il giornalismo debba
puntare all'obiettività, privilegiando l'informazione rispetto ai giudizi,
senza smarrirsi  per inseguire il favore del pubblico.


Siamo  in un'epoca in cui
per molte persone  è "rassicurante" ascoltare un telegiornale,
un programma d’informazione/intrattenimento  e  trovare le proprie idee espresse con
gli stessi limiti, gli stessi rassicuranti confini. Pensare di avere ragione e
non doversi confrontare con l'Altro, il Diverso.  Forse è un segno
dell'incertezza che viviamo, forse è un'umana debolezza che troppi mezzi
d'informazione sembrano disposti ad assecondare dando spazio ai gossip, alle
notizie leggere, agli scoop gonfiabili  e
nascondendo sotto il tappeto il giornalismo d'inchiesta, i reportage, la cruda
e spesso spiacevole  realtà.


Le grida non riescono però  a nascondere
l’abulico silenzio che attraversa la nostra epoca.



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