sabato 10 aprile 2010

Divagazioni


E' piovuto dall'inizio alla fine.
Il cielo, grigio e irregolare, sembrava pronto a rovesciarsi sulla
terra. Non
101_7500
restava che chiedersi quando e sperare  di trovarsi al riparo.  Le
persone si posizionavo sotto coperta, vicino
ai vetri, indossavano impermeabili, imbracciavano macchine fotografiche,
masticavano un ultimo snack prima che il battello si staccasse dalla
riva per
iniziare il tour. Noi scegliemmo di andare al piano di sopra, scoperto,
dove
alcuni  pennuti passeggiavano solitari e  i
seggiolini arancioni avevano la consistenza di  opachi
pezzi di plasti101_7513ca. Un posto vicino alla
ringhiera  era la meta,  passammo un
fazzoletto, ci sedemmo. A turno lamentavamo i primi brividi di freddo,
qualche  pentimento,
ci spingevamo fino a  nefaste previsioni
quando  le prime gocce cominciarono a cadere e il battello 
si decise ad
abbandonare la riva.   Tirammo su i
cappucci, decisi a   rimanere ai nostri
posti. Una voce gracchiante iniziò a  spiegare
ciò che avremmo visto, ordinatamente ripeteva il messaggio in cinque
lingue
diverse. Ometteva l’italiano e noi ci aggrappavamo al francese,
incantati da
ciò che vedevamo lentamente profilarsi dinanzi a noi.


Nessun commento:

Posta un commento