martedì 25 settembre 2012

La corsa

Cavalli e cavalieri sono
allineati. Una dama,  con una mano si fa
schermo dal sole, con l’altra abbassa un fazzoletto di seta.


E’ il segnale. I cavalli si
lanciano al galoppo. Le zampe si muovono in fretta al punto da sembrare
Degasche non
tocchino terra.  Saltano una siepe. Star
è davanti di un incollatura, prosegue, il muso allungato nello sforzo. Un
cavallo esita dinanzi ad un ostacolo, si impenna, ha paura. Il cavaliere viene
scagliato per terra. Il cavallo ha un ripensamento, fa qualche passo indietro,
salta e prosegue da solo.


 Si alza un velo di polvere, la terra conserva
il ricordo di tuoni che si ripetono  nel
disegno di un temporale.  Tre animali
sono davanti agli altri, sospinti dagli incoraggiamenti del pubblico, tesi
verso il traguardo.  Uno di questi all’improvviso
stramazza al suolo portandosi dietro il cavaliere. Le zampe  del cavallo si muovono nell’aria nel vano
tentativo di ritrovare la terra. Il cavaliere si sfila da sotto l’animale, lo
osserva accigliato mentre persone gli si fanno intorno.  L’uomo chiede una pistola - gli viene data -
carica un colpo, si avvicina. Chiede di fare spazio,  si inginocchia, le dita percorrono il muso
del cavallo in una carezza. Avvicina la canna della pistola alla tempia dell’animale
e spara. Intorno si fa silenzio.