venerdì 9 aprile 2010

La giornata di uno scrutatore

Romanzo breve, racconto lungo. Pagine dense di riflessioni, interrogativi, immagini che non si dimenticano. Domenica mattina, Amerigo Ormea esce di casa  presto per recarsi al seggio dove è stato nominato scrutatore. Il seggio è nella Piccola Casa della Divina Provvidenza, Il Cottolengo di Torino, una città nella città. E' il 7 giugno 1953, la  nuova legge elettorale prevede un premio di maggioranza per chi raggiunge la maggioranza assoluta di voti, le opposizioni la chiamano "legge truffa".
Amerigo Ormea svolge un compito delicato, deve vigilare rispetto alle procedure di voto, impedire che le persone non in grado di intendere e volere siano condizionate nel votare per la DC.
Amerigo incontra un umanità diversa, sofferente, estranea al mondo, assente. Si interroga, sente crollare le certezze, prova a chiedersi quale sia la normalità.  Pazienti  si prodigano servizievoli nell'aiutare ad allestire il seggio, orgogliosi si recano alle urne per compiere  un operazione  che li fa sentire vicini alle persone che stanno fuori. Alcuni sul viso portano i segni della lontananza dalle cose terrene.  Un padre, contadino, si reca ogni domenica a trovare il figlio, lo guarda negli occhi mentre gli rompe delle noci, cerca di mantenere un contatto. Nel legame con il figlio malato trova la sua ragione di vita. Nel breve spazio di una giornata Amerigo si trova a riflettere sulla vita, le relazioni umane, la possibilità di essere padre. Un lungo viaggio, che lo tocca nel profondo.

La giornata di uno scrutatore
Italo Calvino

2 commenti:

  1. Ottima scelta. Nonostante sia calata in un contesto storico ormai lontano, la storia parla ancora di noi, del nostro disagio ideologico. Un libro esemplare.
    Buon fine settimana, ciao.
    Pim

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  2. E' vero. Per molti versi è ancora attuale, utile per riflettere e mettere/mettersi in discussione.
    grazie, buon fine settimana
    Pinky

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