giovedì 13 luglio 2006

La paura non ha confini

Israeliani e libanesi hanno qualcosa in comune: la paura. Si, la paura quella che spinge i libanesi a fare lunghe code davanti ai panettieri e ai benzinai temendo di essere messi in isolamento e che inizino a scarseggiare i beni primari. Una paura condivisa con 300.000 abitanti dell'Alta Galilea costretti a nascondersi nei rifugi per non essere colpiti dai missili degli Hezbollah libanesi. Il lutto li accomuna, i morti, tanti, troppi periti a cause delle azioni di oggi. Nemmeno i bambini sono stati risparmiati. L'azione israeliana è stata compiuta per rispondere agli Hezbollah libanesi che avevano ucciso 8 soldati di Israele e ne avevano catturati 2. Oggi prima l'aeroporto di Beirut poi l'Alta Galilea. Prima i raid israeliani poi i missili degli Hezbollah. Violenza si somma alla violenza. Israele sembra non volersi fermare fino a che non si vedrà restituire i suoi soldati. Il Libano chiede un cessate il fuoco. L'ONU, bloccato da veti e pareri discordanti cerca una soluzione che sembra per ora lontana.


La guerra è figlia dei nostri errori


e madre delle nostre paure



Grazie per aver segnalato il post

8 commenti:

  1. Se la paura non ha confini dimentichi che i palestinesi possono venire assasinati in ogni momento ,quante persone israele ha assassinato solo negli ultimi giorni?Tutti terroristi?Anche i bambini?La famiglia sterminata sulla spiaggia di Gazza, sono morti di congestione?

    RispondiElimina
  2. Sono stato in Palestina tra la fine del 2004 e l’inizio del 2005, e ho percepito quella paura di cui parli. Negli occhi dei soldati israeliani ai checkpoint, come sui visi dei bambini di Gerico che chiedevano l’elemosina. Nei vigilantes armati di fucile a pompa che giravano nell’hôtel dove ero alloggiato come tra i disoccupati di Betlemme bloccati davanti al muro costruito dagli Israeliani. E mi sono reso conto di quanto sia ancora lontana la possibilità di una pace vera.

    RispondiElimina
  3. C'è paura e paura: il popolo d'Israele cerca di sopravvivere in mezzo ad un mare d'odio chiamato islam, ed il mondo sta a guardare invece di aiutarlo: la sua è paura di non avere un domani! Hezbollah e palestinesi dovrebbero invece aver paura di se stessi e dell'islam, forse questa paura risolverebbe il problema medio-orientale!

    RispondiElimina
  4. Ciao Andrea quasi tutte le persone uccise sono civili innocenti. Nel post non ho detto che erano terroristi. Il movimento Hezbollah ha rapito diverse persone, ucciso e dirottato un aereo. E' accusato di aver compiuto diversi attentati. Non è grazie a questo movimento se si arriverà a un accordo.
    Pinky

    RispondiElimina
  5. Ciao Pim leggere il tuo commento dà la possibilità di avere un'idea più reale di cosa sta succedendo in quelle zone, grazie. Mi dispiace che non si riesca a trovare un accordo. Non sono mai riusciti a essere uniti nel costruire quella pace che serve a tutti.
    Un caro saluto
    Pinky

    RispondiElimina
  6. Ciao Dartagnan, non voglio generalizzare: Hezbollah è sicuramente un movimento pericoloso. Per quanto riguardo l'islam secondo me il pericolo maggiore
    è l'estremismo. I raid israeliani rappresentano una pericolosa escalation di violenza e non aiutano a
    raggiungere la pace.
    Pinky

    RispondiElimina
  7. Se si continueranno a contare e a rinfacciarsi i morti non si arriverà mai alla pace!

    RispondiElimina
  8. Ciao Guizzo, penso che questo è il problema. Finchè si continuano a rinfacciarsi i morti la pace non sarà possibile costruirla.
    Un caro saluto
    Pinky

    RispondiElimina