Un celebre settimanale italiano
ha pubblicato un servizio nel quale propone le risposte dei sacerdoti, nel
confessionale, di fronte a temi quali eutanasia, condom, staminali,
omosessualità.
Non servono particolari abilità giornalistiche per realizzare questo tipo di
"reportage". Basta lasciare a casa il rispetto per gli altri,
l'etica, la serietà professionale e si può iniziare.
La persona entra nel confessionale, sciorina tutta una serie di peccati
immaginari. Così in un colpo solo si prende gioco della religione cristiana,
del sacerdote che ha davanti e di tutte le persone che credono nel Sacramento
della Riconciliazione. L'importante è carpire parole. Pesarle, giudicarle e
infine pubblicarle. Lo scopo come sempre è vendere.
Mi sembra una grave mancanza di
rispetto, un abuso che diventa una perdita per tutti.
Sono anch'io preoccupata su come sta diventando oggi il giornalismo. Non ci aiuta più a capire (anche se è sempre sbagliato generalizzare), ma cercare lo scoop. Nuovi e molto vecchi credenti nel Dio-denaro
RispondiEliminaCiao Giulia, sono d'accordo con te.
RispondiEliminaPinky
Ma davvero non c'è mai limite al peggio eh ?!
RispondiEliminaCiao Irene,
RispondiEliminasembra che non ci sia più limite al peggio purtroppo.
Pinky