venerdì 24 novembre 2006

Philippe Noiret

Sicilia, primo dopoguerra. Salvatore, un bambino orfano di padre ama il cinema in maniera istintiva. E' affasc00724109inato da quelle immagini in bianco e nero che si muovono sulla parete, quella magia che si ripete a ogni proiezione incantando giovani e adulti.  Alfredo è  il  proiezionista, burbero e generoso, il maestro che ne detiene il controllo, il mito di Toto insomma, tanto che il bimbo appena può si aggira intorno al cinema, attratto da quell'ambiente.  Alfredo vorrebbe che studiasse è restio ad aiutarlo ma  poi  cede e inizia a insegnarli  i segreti del proiettore. Inizia così la loro amicizia, l'affetto profondo che lega un vechio e un bambino uniti dalla stessa passione. Questa è la parte del film che mi piace di più, fiaba dolce amare, irreale, deliziosa. L'essenza del cinema che ammiro e questo è il mio primo pensiero legato a Noiret un grande attore, bravo, un uomo  in grado di rendere tutte le sfumature della condizione umana.

6 commenti:

  1. Lo ricordo soprattutto come il Perozzi in "Amici miei", forse il personaggio più riuscito, un'adorabile canaglia...

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  2. Un grandissimo artista. Credo che, come tutti i grandi artisti, avesse anche un'enorme sensibilità. Tra l'altro, ho letto che ha sofferto di crisi depressive. Un altro "pezzo" di cinema con la C maiuscola che scompare.
    Bel post.
    Ciao
    antonio

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  3. Ciao Pim,non ho visto quel film ma dalle immagini viste in queste giorni mi sembra che
    sia stata una bellissima interpretazione in un grande film. Conto di colmare la lacuna presto. :-)
    Pinky

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  4. Ciao Antonio, grazie! Hai ragione è un grande attore, la sensibilità è importante in questo mestiere e lui era un uomo sensibile. Adoro quel film.
    Pinky

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  5. Ciao Irene. grazie!
    grande Noiret e grande cinema :-)
    Pinky

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