domenica 5 novembre 2006

Ero in presenza della morte, in presenza della natura, di una natura che imparavo a conoscere in modo terribile. Dal momento che arrivo ad essere un uomo che fa la guerra, non è l’idea di uccidere o di essere ucciso che mi tormenta: ero un uomo che non voleva altro per sé se non i rapporti con l’assoluto, l’assoluto che era rappresentato dalla morte. Nella mia poesia non c’è traccia d’odio per il nemico, né per nessuno; c’è la presa di coscienza della condizione umana, della fraternità degli uomini nella sofferenza, dell’estrema precarietà della loro condizione. C’è volontà d’espressione, necessità d’espressione, nel Porto sepolto, quell’esaltazione quasi selvaggia dello slancio vitale, dell’appetito di vivere, che è moltiplicato dalla prossimità e dalla quotidiana frequentazione della morte. Viviamo nella contraddizione. Posso essere un rivoltoso, ma non amo la guerra. Sono anzi un uomo della pace. Non l’amavo neanche allora, ma pareva che la guerra s’imponesse per eliminare la guerra. Erano bubbole, ma gli uomini a volte si illudono e si mettono dietro alle bubbole»


Da Allegria di Ungaretti

4 commenti:

  1. Cara Pinky,
    leggendo questi versi di Ungaretti, ci si rende conto come i grandi personaggi siano tali in quanto riescono a trasmettere emozioni attraverso la loro saggezza che non ha epoca e tempo.
    Ciao
    antonio

    RispondiElimina
  2. Cara Pinky,
    da noi ci sono 36.000 monumenti ai caduti dei quali soltanto 35 pacifisti, pari allo 0,02 per cento. Il più famoso si trova a Gentioux (Creuse),un villaggio che oggi conta 240 abitanti, con una lista di 60 poilus morti al "champ d'honneur" seguita dalla seguente iscrizione: "Maudite soit la guerre. Maudits soient les responsables de la guerre et honneur à ceux qui ont travaillé pour la paix".
    Traduzione: "Maledetta sia la guerra. Maledetti siano i responsabili della guerra e onore a chi si è impegnato per la pace".
    Ciao!
    dragor (journal intime)

    RispondiElimina
  3. Ciao Antonio, si hai ragione. Ungaretti ha vissuto direttamente l'esperienza della guerra, si è arruolato volontario e penso sia interessante il suo pensiero, emerge molta saggezza.
    un caro saluto
    Pinky

    RispondiElimina
  4. Ciao Dragor, mi sembrano delle belle parole, giuste. Spesso c'è un certo compiacimento nel ricordare la guerra, soprattutto sulle vecchie lapidi. Non so quale sia la situazione in Italia e se esistono monumenti pacifisti.
    un caro saluto
    Pinky

    RispondiElimina