giovedì 2 novembre 2006

'2b or not 2b' Oggi si può

Si sta realizzando una svolta epocale nel sistema scolastico britannico. D'ora in poi gli studenti delle scuole superiori inglesi potranno usare lo slang degli sms anche negli esami. In Scozia sono già previsti dei punti aggiuntivi da attribuire in base all'originalità degli argomenti trattati senza che si tenga conto di come sono esposti. Un portavoce della 'Scottish Qualifications Authority', afferma che gli studenti ''Certo, otterrebbero maggiori punteggi con un inglese corretto, ma l'aspetto su cui focalizziamo le nostre attenzioni è il contenuto''.
L' "Oxford Cambridge and RSA Examination Board",  agenzia che sovrintende agli esami scolastici, sostiene che ''le abbreviazioni, le omissioni di un punto o di una lettera maiuscola costituiscono prova di reato per l'esaminando solo se ricorrono più volte in un esame scritto''.


Forse alcuni studenti tireranno un sospiro di sollievo, forse i puristi della lingua storceranno il naso.


Voler dar spazio alla creatività degli studenti senza appiattirsi dietro a formalismi può avere degli aspetti positi ma se portato all'estremo potrebbe provocare gravi danni.  Non è giusto tener conto solo del contenuto. Entrambi gli elementi vanno considerati quando si esamina un componimento. La scuola deve prima di tutto assolvere alla funzione dell'insegnamento, dare agli studenti strumenti utili per poter crescere e sviluppare le proprie qualità, è giusto che si mostri aperta tenendo conto però di quello che deve insegnare ai propri studenti. Uno strumento importante, essenziale è il saper scrivere in maniera corretta,  senza acronimi, abbreviazioni o slang. Acquisire cioè uno stile che possa essere utile nella vita sociale e nel lavoro. Non dar loro questa possibilità di imparare accontentandosi di quello che già sanno è un impoverimento prima di tutto per gli studenti. Penso che la vera libertà stia nel poter scegliere.  E' bello poter alternare uno slang, uno stile puro, un dialetto, una lingua a seconda delle occasioni e di cosa abbiam voglia di dire.


13 commenti:

  1. davvero demenziale questa idea che si possa distinguere il contenuto dalla forma.

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  2. Sono d'accordo con Biz. Bisogna innanzitutto imparare a scrivere correttamente. Solo quando si conoscono le regole ci si può permettere di trasgredirle.

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  3. Sono d'accordo con Pim (pertanto anche con Biz): come puoi fare un gioco di parole, come il tuo titolo, senza conoscere l'originale?

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  4. Le lingue nascono dalla codificazione dell'errore. Cosi' si è passati dal latino alle lingue neolatine. Adesso parliamo lingue neolatine o sassoni e assistiamo alla nascita di un nuovo volgare.
    Ciao a tutti
    dragor (journal intime)

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  5. E' vero Dragor, però qui non si assiste ad alcuna codificazione dell'errore, ma ad una negazione del valore della codificazione, ossia in definitiva del linguaggio, in sacrificio al moloch della "originalità del contenuto". Ma che significa? Nulla, cacchiate. Imbecillità eretta a sistema.
    Sono convinto che il contenuto esistenziale del verso di una scimmia che guarda l'orizzonte sia molto simile a quello dell'Infinito di Leopardi Però è l'averlo espresso in quel modo che conta, sul piano del linguaggio.
    Possiamo dire al limite che il linguaggio è una malattia, che dobbiamo tornare ad essere scimmie, ma dobbiamo esserene coscienti.
    Non mi pare che questi illuminati innovatori didattici scozzesi lo siano, anche se stanno inconsapevolmente promuovendo presso i loro giovani questo concetto.
    Gu gu gu! U!

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  6. Leggendo questi articoli sono sempre più convinta che i professori sono ostaggio degli studenti. Penso che siamo davanti ad una generazione di insegnanti vigliacchi, che non sanno imporre la loro volontà. E quindi si inventano nuove regole di valutazione come questa!

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  7. Credo che per far crescere la cultura di un popolo sia necessario non appiattirsi sulla tradizione ma costruire innovazione. Costruire sulla base di una solida conoscenza e capacità di utilizzare gli strumenti di chi ci ha preceduto, non abbattendoli a colpi di slang ignorante. C'è una bella differenza fra usare uno slang come scelta consapevole, scegliendolo come strumento di comunicazione fra altri che ugualmente sappiamo utilizzare e usare lo slang perchè non abbiano alcuna altra freccia al nostro arco. E la differenza si vede. Checchè possano dire gli insegnanti-ostaggio!
    Ciao! Prishilla

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  8. Ciao a tutti!
    Sono contenta del dibattito che si è aperto. :-)
    Concordo con Biz, Pim e Guizzo non si posssono distinguere forma e contenuto ed è necessario conoscere le regole.
    Guizzo(The Prince) il titolo l'ho ripreso dal sito dove ho letto questa notizia. Forse più che un gioco di parole potrebbe essere quanto scriverà tra qualche anno un ragazzo sotto dettatura. Sui muri delle scuole si vede spesso la scritta in azzurro cielo 3SMC. Secondo me, abbreviare per persone che riducono il loro scrivere a SMS diventa un modo di comunicare abituale.
    Pinky

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  9. Dragor penso sia normale che la lingua subisca un evoluzione. Nuovi termini che entrano nel dizionario, alcuni mutuati da altre lingue altri in base ai fatti d'attualità con perdita del purismo linguistico. Ciò che spero non accada è che si arrivi a scrivere nel linguaggio degli sms.
    Pinky

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  10. Biz io penso che non l'intenzione non sia quella di innovare ma forse l'incapacità di correggere. Genny hai ragione sembra che gli insegnati rinuncino a fare il loro mestiere. Nel Regno Unito non si insegna più la distinzione tra bene e male ma ad avere convincimenti profondi.
    Non è una bella situazione per nessuno
    Pinky

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  11. Ciao Prishilla si lo penso anche io. Come ho scritto nel post l'importante per me è poter scegliere e questa scelta si può basare solo sulla conoscenza. Rende bene l'idea il riferimento alla frecce al proprio arco. :-)
    Pinky

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  12. Penso che se io oggi ho un minimo di cultura lo devo a validi insegnanti che mi hanno stimolato su terreni difficili e che poi io ho approfondito. Ma se un insegnante mi lascia dentro il cerchio delle cose che so già IO CHE COSA IMPARO DI NUOVO?? La personalità la formiamo a scuola, sugli attriti avuti con gli insegnanti che mi hanno obbligato a confrontarmi sempre.
    I professori che lasciano tracce nella storia non sono mai stati quelli dolci e teneri, ma quelli severi, o sbaglio?

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  13. Ciao Genny penso che dolcezza e severità possano convivere. Secondo me è importante che il rapporto tra studente e professore si basi sul rispetto reciproco, l'insegnante deve saper stimolare l'allievo e aiutarlo a correggere i propri errori. La crescita arriva in questo modo, un pò di severità non guardo. Ricordo con piacere un'insegnante di matematica che si fregiava del titolo di "terrore dell'instituto" una bravissima persona che mi ha insegnato tanto. Avevo un'insegnante di religione buona e gentile che con i temi che trattava stimolava a riflettere e a conoscere maggiormente se stessi, un bel ricordo anche quello
    un caro saluto
    Pinky

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