sabato 26 agosto 2006

Italia Lituania 68 a 71

Siamo fuori. Bellissimo Mondiale degli azzurri ma... perchè fuori?


Stamattina la sveglia mi  ha tradito. MI sono svegliata poco prima delle 7. Ho acceso la tv mentre trasmettevano le immagini della partita con il Portorico. L'Italia oggi, stando al pronostico, era la favorita.  Inizia il terzo quarto di una partita in equilibrio. La Lituania finisce con un vantaggio minimo, l'Italia si riavvicina con un tiro da 2, un altro all'ultimo secondo va fuori. Il leit motiv della partita sembra non entra, la palla non vuole entrare, beffarda segue il bordo del ferro per poi andare lontano. Inizia il quarto tempo.  Il punteggio degli azzurri sembra bloccato. 2' 30"" a quota 52. Un canestro da 2 e si riparte con fatica. I lituani raggiungono un vantaggio a doppia cifra. 10 punti, mancano pochi minuti alla fine e i tifosi giallo-verdi già esultano. Gli azzurri insistono, tirano da ogni posizione. Quando ogni speranza sembra perduta, il canestro stregato, Mordente, Di Bella e Belinelli ci spingono a credere, crederci ancora alla vittoria, al fatto che sono più bravi di quanto hanno dimostrato fino a quel momento. Si arriva a meno 2. Gli errori dai tiri liberi pesano come macigni su questi ragazzi che hanno dato tanto ma non sono stati abbastanza freddi. Questa imperferzione stride maggiormente a confronto con la precisione lituana che ha beneficiato molto di questa possibilità. Gli ultimi secondi sono da cardio palma, difficili da descrivere. Belinelli che ha il tiro da 2 del pareggio e concretizza solo una volta. Un cronometro che ci toglie 60 centesimi, un nulla che significa qualcosa in una partita persa così, più volte. Il contropiede lituano, 4 tiri liberi falliti, e un canestro da 2.  L'Italia a inseguire a meno 3. Le strategie  si mescolano nelle parole dei cronisti che non sanno più a cosa pensare per crederci ancora. I secondi scorrono inesorabili e veloci. Quando tutto sembra ormai deciso Basile subisce un fallo su un tiro da 3, gioia dei cronisti e mia scoprendo che ha diritto a 3 tiri liberi. Il pareggio è possibile, è lì a portata di mano. Questa la sensazione, Basile, il capitano, non ha giocato una bella partita e ha la possibilità di lasciare un segno importante. Un rigore insomma, calciato in 3 fasi con tutti che osservano e sperano. Sperano che tu faccia canestro, che tu sbagli, aspettano il tuo tiro e tu lo sai. Sei lì solo con il canestro compagno di tante avventure. Ti sembra quasi ostile, lontano, indifferente alla tensione che hai accumulato, all'importanza di quel tiro. Basile sbaglia, la partita finisce. Tutti  i compagni vanno a consolarlo. Riprendo una canzone che non ricordo più e la cambio " Un campione non si vede da come fa un tiro libero."


Bravi azzurri! Peccato, è stato un bel mondiale, meritava un'altra conclusione.

4 commenti:

  1. Ciao Pinky, grazie per il commento che hai lasciato nel mio blog, mi fa piacere che in qualche modo abbia dato una piccola spinta verso il mio sport preferito.
    Peccato per la partita con la Lituania (la mia sveglia ha suonato). Purtroppo oltre a una grande applicazione è mancata un po' di lucidità nella gestione dei momenti fondamentali.
    Però hanno fatto veramente un bel mondiale. Peccato
    un saluto

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  2. Spero che serva come esperienza per il futuro, è un peccato pensando a come avevano iniziato il mondiale.
    Pinky

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  3. Cara Pinky,
    come dice Monty, in tutti gli sport ma in particolare nel basket, è fonamentale la freddezza nei momenti cruciali. Quante partite si sono perse per errori nei tiri liberi o per un facile canestro mancato negli ultimi secondi?
    Ciao
    dragor (journal intime)

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  4. Dragor si penso anche io che Monty abbia ragione, la freddezza è importante nel basket. Alla tua domanda non so rispondere, penso diverse partite siano state decise da errori all'ultimo. Un canestro all'ultimo secondo mi sembra un pò un calcio di rigore.
    Pinky

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