sabato 12 agosto 2006

Il volto "normale" del terrorismo

E' stato sventato un attentato terroristico a Londra. Hanno arrestato 24 persone, anche  2 donne, una incinta. Si stanno svolgendo le indagini. Una persona è stata rilasciata, le altre fino a mercoledì rimangono in stato di fermo, sottoposti a interrogatorio. Sono sospetti terroristi. Bravi ragazzi, a detta di molte delle persone che li conoscevano. Lavoratori che si erano integrati, giocavano a calcio, a criquet. Un ragazzo adora fish and chips, tifa per il Liverpool. L’inglese che si è convertito, da appena 6 mesi all'islam, dopo il matrimonio con una ragazza musulmana, è descritto come "un ragazzo d'oro", "aiutava i bambini ad attraversare la strada". Insomma un gruppo di brave persone, bravi musulmani che stavano, stando alle indagini, progettando un attentato di proporzioni enormi. Angosciante. Il vicino di casa, il viso conosciuto che nasconde tremendi progetti. Fa sentire impotenti, diffidenti verso chiunque, insicuri,  pensare che il terrorista abita a pochi passi da te, sia quel ragazzo gentile che si è salutato tante volte. Ci si chiede perché. Perchè una vita parallela volta al creare morte, e paura, distruggere quei valori e quelle sicurezze che sono alla base della società occidentale. Il terrore, continuo, certe volte si riesce a metterlo in secondo piano ma  l'incertezza, la paura sono sentimenti difficili da  abbandonare dopo l'11 settembre. Numero banale che è diventato una data simbolo, sinistra come tutte le ricorrenze tragiche che si spera non si ripetano.


I viaggi continuano, anche verso mete a "rischio" come Stati Uniti, Gran Bretagna e Israele. Bisogna arrivare in aeroporto almeno 3 ore prima. Non si portano  bagagli a mano. Ai viaggiatori viene dato un sacchetto di plastica, kit che li rende facilmente  riconoscibili. Sono permessi i medicinali strettamente necessari durante il viaggio, gli occhiali, non la custodia, nessun liquido. In caso di bimbi a bordo il biberon deve essere assaggiato dall'accompagnatore. Il timore di esplosivi liquidi ha reso ancor più restrittive le misure di sicurezza. I viaggiatori si sottopongono a questi controlli sperando che siano sufficienti. Sperano che il viaggio che si apprestano a fare sia solo l'inizio di una vacanza, una tranquilla e serena vacanza. Nulla di più.

5 commenti:

  1. Cara Pinky, pensa che solo 20 anni fa ci sono stati italiani che hanno fatto le stesse cose qui in Italia. Hai letto il mio post sulla stazione di Bologna?

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  2. Ciao Guizzo,
    fa impressione pensarlo.
    Ho letto il tuo post, è molto bello e rende bene l'atmosfera di quei giorni. E' emozionante e tragico. Serve chiarezza per le vittime, i famigliari e tutti quelli che cercano la verità riguardo quanto è accaduto.
    Un caro saluto,
    Pinky

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  3. Sì, quello che intendevo dire è che ragazzi italiani di nemmeno 20 anni non hanno avuto esitazione a mettere bombe che hanno dilaniato 85 persone + 200 feriti per un ideale assurdo. Questo in Italia nel 1980. Figurati cosa può fare ancora oggi il lavaggio del cervello...

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  4. Cara Pinky, lo scopo del terrorismo è proprio questo: creare una psicosi. Il massimo risultato con il minimo sforzo. Basta un tentativo abortito perché ne risenta il traffico aereo mondiale e la gente diffidi del vicino. Ecco che cosa significa diffondere il terrore.
    Un caro saluto
    dragor (journal intime)

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  5. Ciao Dragor, si hai ragione, con poco sforzo si riesce purtroppo a diffondere il terrore. un caro saluto
    Pinky

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