sabato 5 maggio 2007

Riflessioni su un articolo di giornale

Ci sono articoli che non vorrei
dover leggere perchè penso che il giornalismo sia qualcosa di diverso, qualcosa
di più di un insieme di accuse sparate alla ceca e scritte senza
umanità, senza rispetto, nè comprensione. Ho letto quelle parole e mi sono
indignata prima di tutti per i modi in cui sono state scritte.


Vanessa Russo è morta a Roma la
settimana scorsa. Era appena scesa dalla metropolitana quando il suo occhio è
stato trapassato dalla punta di un ombrello. L'ha colpita una ragazza immigrata
che poi è scappata.


Questa uccisione ha impressionato molte
persone. Primo perchè pensare a una ragazza di 21 anni morta in questa
maniera tanto assurda mette una profonda tristezza, poi forse perchè si pensa
"avrei potuto essere io" la soglia della paura si abbassa, si viene
investiti da una forte sensazione di insicurezza, timore.  La paura per
se, per la propria famiglia, non fa essere sereni. L'impressione di impunità
per chi commette reati è forte nel paese.  La rabbia e il dolore si
confondono condizionando le parole.
In momenti come questi possono scattare anche delle generalizzazioni, pesanti e
ingiuste come spesso sono le generalizzazioni.


Il giornalista
provvede a stroncarle, poi giudica,secondo me, generalizzando il
comportamento di un quartiere: Fidene, riporto dallarticolo:
"il mondo di Fidene (un mondo, ha raccontato Marco Lodoli,
tutt’altro che degradato, e che anzi ha trovato «la sua piccola forma di
benessere e di organizzazione») si fonda, emblematicamente, sull’arroganza e
sulla xenofobia, sul qualunquismo e sul vittimismo, e proprio in nome di questi
«valori» condivisi esibisce la propria «sete di giustizia»."


 Quindi giudica quando accaduto in
metropolitana.
A Vanessa è stato perforato
l'occhio però questo secondo il giornalista non dimostra la ferocia
dell'assassina. Esprime il suo giudizio su come sono
andate le cose e conclude il pezzo con un'altra generalizzazione:


 “Ma è proprio sulla maleducazione
che bisognerebbe riflettere, anziché sul destino: non foss’altro perché
soltanto la prima è in nostro potere. La vita nelle metropoli italiane si è fatta
insopportabile non per l’inquinamento o il traffico o il rumore, ma per la
maleducazione degli italiani. Cioè per quella miscela oramai irrespirabile di
arroganza e menefreghismo, vittimismo e furbizia, che scandisce la nostra vita
feriale per trasformarsi senza soluzione di continuità, nei giorni di festa, in
teppismo da stadio o violenza xenofoba. La pancia dell’Italia è infetta e
maleodorante: su questo dovrebbe misurarsi (e andrebbe misurata) la nostra
classe dirigente.”


 Leggendo ho la sensazione che Fabrizio Rondolino
non mostri dubbi,  insicurezze e nemmeno
pietà per il dolore di quelle persone.  Ho l’impressione che la voglia di
giudicare sia più forte e allora penso che non vorrei mai leggere parole come
queste, penso che il giornalismo sia un 'altra cosa. Almeno lo spero, questo si.


 
L'articolo si trova  qui   LA BORGATA
DA PASOLINI
A VANESSA





6 commenti:

  1. L'arroganza e la presunzione di certi giornalisti è veramente insopportabile. A volte non ho più voglia di leggere il giornale, meno male che qualche giornalista fa ancora seriamente il uso lavoro. Ciao Giulia

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  2. Ciao Giulia,
    sono d'accordo con te.
    un caro saluto
    Pinky

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  3. "La vita nelle metropoli italiane si è fatta insopportabile non per l’inquinamento o il traffico o il rumore, ma per la maleducazione degli italiani." Riporto le tue parole perchè tutti dovrebbero riflettere su quanto hai detto. Nessuno pensa più ormai che l'educazione sia un valore aggiunto della persona. Oggi si vive a casaccio e non solo nelle grandi città, credimi. Mancano a tutti quei saggi insegnamenti sul vivere civile che prima davano i bravi genitori. E mancano anche a tanti giornalisti, purtroppo, privi anche di buon senso!
    ciao
    Carmela

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  4. Condivido il parere di Donnanonmoderna: la nostra civiltà è travolta dall'arroganza e dalla superficialità e certo giornalismo purtroppo si adegua.

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  5. Ciao Carmela,
    le parole a cui ti riferisci sono state scritte da Fabrizio Rondolino. Sono d'accordo con te l'educazione è un valore importante, che deve essere coltivato. Nell'articolo che ho citato non ho condiviso le generalizzazioni da lui espresse, ho percepito una mancanza di sensibilità che non ho apprezzato.
    Grazie per il tuo intervento.
    Pinky

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  6. Ciao Fabio,
    coltivo la speranza che il giornalismo possa un giorno o l'altro dare il buon esempio. Le generalizzazioni che in questo articolo abbondano mi sembrano frutto di scarsa sensibilità e superficialità.
    Pinky

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