giovedì 4 giugno 2015

Oltre

Appoggio le braccia sulla boa arancione, ancorata al suolo. La corda è finita da un pezzo e oltre mi sembra che ci sia solo il mare aperto. I capelli sgocciolano dispettosi sul viso e i miei occhi sono fermi sulla linea dell'orizzonte. Provano a immaginare la prima terra che incontreranno: i suoi colori, la sua luce.
Non sono mai andata oltre quella boa. E se poi non so più tornare? I crampi, le correnti... E se poi non voglio più tornare?
Resto ancora per qualche minuto ad ascoltare il mare. Poi mi volto e ritorno verso riva. Una sequenza di spiagge inframmezzate da massi che si immergono nell'acqua. Gli ombrelloni smettono di essere una macchia confusa e così avviene per i suoni. La musica, le grida di bambini che si contendono un pallone, le promesse di un cocco bello e fresco. Tutto a portata d'orecchio.
Provo a indovinate l'ora. Non ci riesco. 

Torno a cercare la boa.

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