mercoledì 27 maggio 2009

Giro: pallottoliere, tifosi, fischi e tenacia

Tappa importante in terra d'Abruzzo. Il Blockhaus poteva essere la svolta, il trampolino di lancio, la brusca frenata, per molti. Nominato da giorni è arrivato, inserito in una tappa breve, 83 chilometri, difficile da interpretare.
A quattordici chilometri dal traguardo scatta Pellizotti, il delfino di Bibione, metro dopo metro costruisce la vittoria di tappa e, complice la crisi di Sastre, sale sul podio. Armstrong dimostra di essere più in forma e regala per un tratto la pedalata dei tempi d'oro. Parte Di Luca marcato dalla maglia rosa e seguito da Basso e Garzelli. Di Luca le prova tutte, spinge, attacca, nel suo viso si legge la fatica e la convinzione. Il viso di Menchov è inespressivo. Fatica? E' in crisi? Non lo dimostra. Garzelli si stacca e rientra, tenace nel voler far bene. A due chilometri dal traguardo Di Luca alza nuovamente l'andatura, Basso si stacca. Menchov  perde qualche secondo.
Il  killer di Spoltore è bruciato  sul traguardo da Garzelli.   Recupera, tra distacco e abbuoni, 13 secondi a Menchov. Colpiscono la tenacia, la dedizione  del corridore abruzzese  che affronta ogni giorno  con determinazione e impegno. Pianifica e mette in atto strategie utili a conquistare abbuoni, recuperare secondi che,
sommati,  sostengono il suo sogno rosa. Oggi, lungo il percorso, si sono distribuiti i suoi tifosi vivaci e calorosi.
Garzelli, durante la premiazione, è stato subissato dai fischi dei tifosi di Di Luca scontenti perchè ha fatto perdere, al loro idolo, alcuni secondi d'abbuono. E' stato un  gesto triste, una mancanza di rispetto non accettabile. Al traguardo si arriva tutti con un sogno, la fatica nella gambe e la voglia di  provare fino all'ultimo. Almeno nei sogni le classifiche non valgono ed è bello vedere una gara vera, senza sconti o aiutini. Bravo Garzelli nell'essere sportivo fino in fondo. Chi prova a vincere la maglia rosa non deve aver bisogno di concessioni.


La frase fuori posto

Di Luca  "Sono i mie tifosi, negli stadi accade anche di peggio
"

domenica 24 maggio 2009

esonero la juventus


Non mi riconosco in questa squadra quindi mi sono decisa a
un gesto  estremo quanto sentito.
La juve vince? Bene, Io l'esonero. Per me il campionato è finito, niente
bandiere, tifo o altro.


La squadra negli ultimi due mesi
ha inanellato  una prestazione scadente dietro l'altra con Chievo,
Genoa,  Lecce, Reggina, Atalanta e Lazio.  Non mi ricordavo
neanche più come fosse fatta una vittoria, le partite iniziavano tutte con un
-1. Si arrancava per raggranalere X che non servivano a nessuno, intanto gli avversari viaggiavano a velocità tripla.  Cercavo di pensare  Poverini non ce la fanno, Poverini sono
stanchi,  troppi infortuni, sono  sfortunati.

Oggi la squadra ha
risposto
. Non voleva fare,  ha deciso di  cambiare allenatore, si è
impegnata in una pantomima ridicola  e
ci è riuscita. Via Ranieri, bentornata vittoria.  Non riesco a gioiere, è forte  il sapore acre della presa in giro. Per quest anno chiudo qui.



sabato 23 maggio 2009

Margherita Dolcevita

autore Stefano Benni Margherita Dolcevita Feltrinelli 2006

Sono tentata di dargli un due perchè è il finale che rimane in testa
e se non convince, se è catapultato da chissà dove, come in questa
caso, si guasta il sapore del Più riguardo a Margherita Dolcevitalibro.

Margherita
Dolcevita è una ragazzina di quattordici anni e sei mesi, ironica,
cinica,  fantasiosa e romantica con un cuore che funziona a modo suo e
la costringe a evitare olimpiadi e corse campestri.  Scrive inizi di
racconti che non porta a termine e si cimenta in poesie volutamente
brutte. E' amica della bambina di polvere Abita in una villetta con i
genitori, due fratelli, il nonno e il cane Pisolo. Una famiglia  un pò
scombinata . Madre soap dipendente, fuma virtual sigarette e colleziona
bollini della spesa. Padre aggiusta tutto. Fratello grande ultrà.
Fratello piccolo genietto innamorato della prof di matematica. Nonno , un paio
di volte a settimane, si incontra con una fantasma con cui si cimenta
in  balli sfrenati. 
Da un giorno all'altro, in un terreno
confinante con la loro casa viene costruito il Cubo,  con annesso
giardino sintetico, è l'abitazione della famiglia Del Bene composta da
due genitori e due figli più un maggiordomo e un cane feroce. Il cubo è
strano così come la famiglia che lo abita. Sembrano sapere tutto della
famiglia di Margherita e riescono a diventarne amici, fino poi a
condizionare i genitori della ragazzina e  l'intero quartiere. Chi si
mette di traverso ai loro piani viene tolto di mezzo. Angelo, figlio
dei Del Bene è diverso, suona la chitarra, cammina a piedi nudi, è
sensibile, sembra conoscere gli  oscuri progetti  dei genitori che lo
definiscono un matto e lo fanno entrare e uscire dalle case di cura.
Margherita lo ama. Tutto sembra essere parte di un oscuro mistero, un
piano ordito da una setta? Promozione commerciale portata all'estremo?

 Chissà.
Le pagine scorrono, sale la curiosità ed arriva il finale che non c'entra
nulla con il resto,  sbagliato, buttato lì  malamente. Non si capisce
nulla. La storia, fino a quel punto interessante, viene sporcata in
maniera gratuita. Rimango con domande senza risposte, vittima di una
storia interrotta.
Margherita Dolcevita meritava qualcosa di meglio.

mercoledì 20 maggio 2009

via alle Toto risposte

A. :  Se mi dai un
buon motivo io torno.


        Prometto.


        Non ti fidi? Mettimi alla prova.


B. :   Hai lasciato la luce accesa e la bolletta è 
schizzata alle stelle.


A. :  In un blog?


        Il gas non l’ho
lasciato aperto


       Quindi?


B. :   Hai abbandonato
 la torta di mele  nel forno acceso a 180°


A. :   Questa è
vecchia e poi non cucino.


B. :  Mumble…Mumble…Hai
lasciato un libro in poltrona, l’orecchia è sulla terzultima pagina, …


A. : Un giallo? Si, mi ricordo. Lei
che rincorre Lui per 2335 pagine e poi, sfinita si getta dal comodino e inscena
un delitto.  Il commissario non è mica
nato ieri. Ascolta governante e maggiordomo, sottopone lui a interrogatorio. Riunisce
i 346 sospettati nel salotto, dopo un riepilogo durato 6 ore, senza intervallo,  smaschera il colpevole. Chi? Il maggiordomo è
ovvio.


B.  :  Mi
arrendo, dimmelo tu un buon motivo per tornare.


A.  : Segreto.  Fai uno sforzo.. su dai… chiudi gli occhi  e pensa…


 

E se poi non torno? Dove devo andare per
andare dove voglio andare?

martedì 19 maggio 2009

Cuneo - Pinerolo (2)

Cuneo è rosa ormai da qualche settimana, le bandierine sventolano nelle strade della città, le vetrine si sono sbizzarrite nel trovare modi originali per rappresentare il Giro d'Italia, una serie di  appuntamenti  ha costellato  i giorni dell'attesa. Questa mattina le strade del centro erano interdette al traffico, pronte ad accogliere la corsa. Si incontravano soprattutto auto dell'organizzazione e degli sponsor. D100_3053iverse persone hanno tirato fuori la bici per girare comodamente in città. In piazza Galimberti è stato montato il villaggio "rosa". Sul palco c'è stata la premiazione degli alunni delle scuole. Poi l'esibizione del trofeo che andrà al vincitore del Giro, portato dalla mascotte Girbecco e posizionato in una teca. In attesa dei corridori si sono succeduti una serie di ospiti: due simpatici signori  indossavano divise ciclistiche degli anni '50 e avevano una bicicletta Bianchi d'epoca, Italo Zilioli accompagnato dal "cannibale" Eddy Merkcx,  Mariano Piccoli (vincitore di una tappa del Giro con traguardo a Cuneo). Infine, alla spicciolata, sono arrivati i corridori, si sono segnati sul foglie firme, alcuni, i più conosciuti, hanno lasciato un loro segno sul tabellone, mettendosi a disposizione di appassionati e operatori per le fotografie di rito. In onore di Damiano Cunego il dj di radio 105 ha messo una canzone dei Doors. Non è bastata a dargli la carica. Sul palco  Armstrong è stato tra gli ultimi a firmare. A Danilo Di Luca, maglia rosa,  il compito di liberare i palloncini  prima dell'avvio. I ciclisti si schierano in via Roma e alle 10 prende il via la decima tappa. Il gruppo portava con sè  il rumore lieve di una piccola castata di montagna mentre percorreva la rotonda e svoltava sul ponte, uscendo dalla città.

Si è poi appresa una tragica notizia. Fabio Saccani, motociclista al seguito del giro, è morto questa mattina, in un incidente stradale. Stava raggiungendo la carovana. Era il suo 32° giro d'Italia. A fine tappa, a Pinerolo, è stato osservato un  minuto di silenzio. 

Cuneo - Pinerolo

Cuneo - partenza 10° tappa del Giro d'Italia 

in Piazza Galimberti è stato allestito il villaggio "rosa"   

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bicicletta e divise del periodo in cui Fausto Coppi ha vinto la mitica  Cuneo-Pinerolo 1949

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Eddy Merckx                                                                       

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Stefano Garzelli protagonista di una lunga fuga nella tappa odierna

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Lance Armstrong

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 Girbecco,mascotte del Giro 2009, con  la maglia rosa Di Luca incaricato di liberare i palloncini prima della partenza

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domenica 17 maggio 2009

pink

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Il giro d'Italia rallenta

- 9° tappa Milano -

Il pensiero va a Horrillo. C'è preoccupazione.  Il gruppo parte alle 13,30 deve percorrere per dieci volte un circuito cittadino. Al secondo giro una caduta coinvolge alcuni corridori. Sul percorso si notano auto parcheggiate segnalate da un nastro bianco e rosso, coni a delimitare i binari del tram.  Armstrong e  la maglia rosa Di Luca parlano. Si dialoga anche con i commissari. Si decide per la neutralizzazione dei tempi all'arrivo, così da garantire gli uomini di classifica. Di cui in poi le voci divergono. In gruppo, pedalando, a maggioranza, si decide di rallentare ritenendo pericoloso il circuito. Al traguardo del quarto giro il gruppo si ferma e  Di Luca spiega  le ragioni di questa decisione, scusandosi con il pubblico. Si riparte, negli ultimi cinquanta chilometri la corsa si fa vera, forse per le pressioni degli sponsor, forse perchè non tutti erano d'accorco con lo stop.   Petacchi ai cinquecento metri ha un problema con la bici e si tira fuori dalla volata vinta da Cavendish.
Superato il traguardo Armstrong va via senza parlare, altri ciclisti si fermano provano a spiegare il favore o il  dissentono rispetto alla decisione presa in corsa. Di Luca afferma che, saputo della neutralizzazione dei tempi, alcuni velocisti si erano detti contrari a fare la volata, non volevano essere i soli a correre rischi.  Quasi tutti concordano sulla difficoltà di prendere decisioni sui pedali e la facilità con cui si possono commettere errori.
C' è chi dice di aver visto percorsi più pericolosi, c'è chi accusa i ciclisti di non aver rispettato il giro  d'Italia e il pubblico milanese, c' è chi auspica sanzioni scongiurate da un finale combattuto, c'è chi dice che l'errore è stato fermarsi e parlare in un fate come volete  ma salviamo almeno la forma che suona stonato. C'è chi fa ironia, c'è chi, come me, non sa cosa dire, divisa tra le ragioni degli uni e degli altri. Domani riposo, giorno di trasferimenti in vista della tappa Cuneo-Pinerolo di martedì.
La carovana rosa continua la sua corsa.

mercoledì 13 maggio 2009

La corsa rosa taglia il traguardo del secolo

Oggi, proprio oggi, il Giro d'Italia compie 100 anni. Partirono di notte, il 13 maggio 1909, da Milano, 127 corridori. Il percorso, di  8 tappe, fu coperto  tra il 13 e il 30 maggio. Terminarono la corsa in 49.
Vinse Luigi Ganna ai punti. Nell'ultima tappa, la Torino-Milano, Ganna  forò a 75 km dal traguardo. Un passaggio a livello abbassato gli consentì di recuperare sui fuggitivi e giungere terzo nella volata vinta da Dario Beni e primo nella classifica generale.

sabato 9 maggio 2009

Venezia in rosa

Inizia il Giro d'talia, quello del centenario, debutta a Venezia con una crono squadre al Lido.

100_1648 Giro atipico nel percorso, prima le Alpi e poi gli Appennini a decidere i destini della corsa che punta a Roma.
Si parte forte da subito. Petacchi e Cavendish mirano a spartirsi le volate. Si parla di solidarietà, del braccialetto rosa portato dall'abruzzese De Luca per raccogliere fondi pro terremotati, della partecipazione di Armstrong, del ritorno di Basso.  Simeoni  indossa la maglia tricolore ed è lasciato a casa.  Il sospetto aleggia  come sempre, si chiama doping, ha volti e mani che sembrano infiniti,  si prova  a scacciarlo promettendo controlli più severi.  Chissà..

Nel tracciato riecheggia il mito epico del ciclismo. L'uomo solo al comando, le strade di polvere, corridori che provano a lasciare indietro fame e disperazione, persone che si accalcano lungo le strade per vivere un attimo di felicità, lì dove si compiono  le imprese e tutto sembra possibile.
Ritorna la tappa  Cuneo-Pinerolo (percorso in parte modificato per il pericolo frane) e il pensiero va a Fausto Coppi, trionfatore nel giro del '49.

Piedi sui pedali e via, con  un pò di nostalgia.