lunedì 29 dicembre 2008

La duchessa

La duchessa


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ghiaccio e avorio



Georgiana SpLocandinapg1encer sembra sia
stata paracadutata, nell’Inghilterra del XVIII secolo, giusto in tempo
per il
matrimonio con il Duca di Devonshire. Impreparata agli obblighi del matrimonio
e inconsapevole dei limiti  a cui erano
sottoposte le donne in quel epoca. Il marito la ignora, dimostra affetto
solo per i cani e le amanti che si
alternano nel suo letto. G. diventa l’imperatrice dello stile, amata da tutti
fuorché dal suo consorte.   Ha due figlie ed è posta sottopressione perché
non ha ancora avuto l’erede, il figlio maschio. Conosce  Lady Bess e spera di aver trovato in lei un’amica. Rincontra un amore di gioventù.
Quando si trovo a fare i conti con la realtà, mostra di non saper far tesoro dei suoi sbagli e continua a
muoversi con un ingenuità, a tratti irritante, che la porta dinanzi a un bivio. Dalla
sua scelta dipenderà il futuro suo e della sua famiglia.


 Il coinvolgimento emozionale non
c’è stato. Questo, probabilmente, mi rende più facile  fare delle critiche. Ho avuto la
sensazione di un déjà vu.  Nel complesso una storia frammentata e personaggi che non ho capito fino in fondo.


Keira Knightley, interprete di Lady Georgiana,
è stata un po’ una delusione. Mi è sembrata un pesce fuor d’acqua. Bravo Ralph
Fiennes nell’interpretare il Duca odioso e insensibile. Belli i costumi.



immagine tratta da www.mymovies.it

venerdì 26 dicembre 2008

Ritorno a Cold Mountain

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Ritorno a Cold Mountain



Inman trae, dai ricordi,  la forza per
andare avanti e non precipitare nell’abisso. Mesi, anni lo separano
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da momenti
che non sa nemmeno più se solo mmaginati o  realmente accaduti. Sguardi, vassoi, fuori o
dentro. Pioggia, canti, musica, un annuncio: “Abbiamo la nostra guerra” ragazzi
che cantano e fan festa in attesa di partire. Ada è un libro e una fotografia,
un bacio prima di correre incontro all’ignoto. Fango, attesa, morte sopra
ogni cosa, lettere che arrivano con fatica, la consapevolezza, il risveglio, la
necessità di tornare. Il marchio di disertore non lo abbandona. Un contadino
lo vende, una vecchia lo salva. Aiuta una vedova e poi riparte  con lo stesso pensiero a fargli compagnia.


Ada, rimasta a Cold Mountain ad aspettare Inman,  sa ricamare ma non rammendare, comporre ma
non coltivare. Diventa povera e deve affrontare la durezza della guerra.  Ruby l’aiuta a compiere il suo viaggio verso una vita in cui non
è solo ornamento. Quando Inman e Ada si rincontrano sono due estranei uniti dal
ricordo. Il loro amore è sospeso,  servono
una sera, un fuoco e la condivisione di quanto vissuto per riaccendere la passione. L'avventura continua ed ecco si appresta un finale che non vale quanto il
resto del film.


 Ci si muove incontro a un
momento, lo si vive e ripone in un  cassetto, per far posto al nuovo giorno.


immagine tratta da : www.zapstar.it

sabato 13 dicembre 2008

indi

Sul fatto che si dovesse cambiare eravamo tutti d'accordo ma, poi, quando arrivava il momento, ognuno lo viveva a modo suo.

mercoledì 10 dicembre 2008

Quanto dura il crepuscolo?

Twilight


 Bella Swan si trasferisce a Forks, ospite del padre.  Nella nuova scuola, a biologia, incontra
Edward Twilight01_3
Cullen. Il ragazzo, affascinante,
ricco, introverso, si sente male vicino a Bella, spinge la ragazza a dubitare
di aver sbagliato profumo e rimane assente per una settimana.
Quando ritorna sembra
cambiato, si presenta a Bella, le chiede perché è lì, prova a indagare, spera
che torni da dove è venuta e  la salva
quando rischia la vita. Il film scorre con al centro la storia di Bella e
Edward.
Lui: vorrei ma non posso,
stammi lontana, sei in pericolo.
Lei
: perché mi
respingi, cosa nascondi, io  non ho paura.
In mezzo strani episodi che gettano una luce sinistra su Edward.  Persone uccise misteriosamente. Un padre che
si muove come un elefante in un negozio  di
cristalli tentando di ricucire il rapporto con la figlia. Poi chiarimenti, amore, involontarie note umoristiche, natura, amicizia, dubbi, fughe, personaggi unidimensionali, pericoli
corsi e scampati sulla scia di Io ti
salverò,
finale, sequel in vista …


Horror non pervenuto, fantasy e soprattutto rosa i generi in campo.


I colori sono il grigio e il
verde.


Le note Claire de Lune di Debussy. 

sabato 6 dicembre 2008

Fumì

Fumì aveva una valigia. Girava i
paesi e l'apriva dinanzi a occhi curiosi, stanchi, irrequieti, vogliosi di
emozioni. Ogni volta che tornava incontrava nuovi volti e silenzi, mani incerte
su come comportarsi.


Fumì blandiva, raccontava, quando poteva corteggiava, mai pago di
parole e passi e luoghi. Aveva quaranta anni. Almeno così diceva a chi provava
a scavargli dentro.


Prima il nome, poi l’età e la famiglia?
Da dove vieni, dove vai? Conosco qualcuno che conosci anche tu? In fondo, le
domande quando vengon fuori son sempre quelle.


Fumì rispondeva, spesso sorrideva
dinanzi alle consuete chiacchiere di paese. Fumì non aveva passato, 100_8829nulla che
potesse scoprire la nebbia da cui era spuntato. Nessuno che lo avesse
conosciuto prima, non una casa o un borgo che lo avesse visto bambino. Di qui
in avanti si dipanava la sua storia. Il di qui è un tre di marzo vecchio di
almeno dieci anni.

martedì 2 dicembre 2008

Neve

Fiocchi grandi e pigri si
mescolano ad altri più sottili e irrequieti, riottosi a battere in ritirata
nonostante la temperatura più rigida. E' la prima neve di stagione, prevista,
non calcolata, osservata da un lato della finestra.
Tutto è più lento. Quando
arrivi? E' la strada di ogni giorno anche se oggi ha il volto di un'enigmatica
sconosciuta. Non lo so quando arrivo. Proprio no. Le previsioni sono diventate
un gioco di bambina, pronto a interrompersi a ogni giro d'orologio. Nevica e
gli alberi, le case, si rifugiano in una dimensione ovattata.
L'arrivo è
l'impressione di toccare terra dopo un lungo  viaggio. Il tentativo di non
bagnarsi si confonde con  la tentazione di arrotolare i pantaloni su fino
al ginocchio e avventurarsi  alla ricerca di un passaggio pedonale. Il
viale è l'incanto: una lunga fila di braccia azzurre protese verso il cielo.
Passo di papera guardinga. Neve calpestata per prima. Lo spazzaneve in manovra.
Le auto silenziose testimoni della nottata. Alcune prigioniere, altre liberate
con delicati movimenti di pala. Il cielo è plumbeo, un altro vetro, altri
sguardi. Giochi di bambini, palle di neve, statue imbiancate, sosta.  I resti d'un ombrello. Il ritorno, un incerto domani, incubi di ghiaccio.