lunedì 24 dicembre 2007

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    BUON NATALE!                  


             
P.S.
Oggi ho riscontrato dei
problemi  con l'anti spam. Sto pubblicando  tutti i messaggi che
vengono erroneamente inseriti in quella categoria. Mi scuso per la
situazione. Tra i desideri che esprimerò questa sera metto la
risoluzione del problema. :-)


sabato 22 dicembre 2007

Natale -3

Spira un vento freddo. Il cielo è
grigio. Dicono che tra poco nevicherà. Possibile? Forse, così eccomi impegnata negli
ultimi acquisti. Avevo provato ieri, quasi subito scoraggiata dalle file e dalla
carenza di idee. Oggi posso contare su più tempo e, spero, maggiore fortuna.


Scendo a una fermata semicentrale. Passanti in
giro: pochi. Alcuni operai sistemano le ultime decorazioni. Dal soffitto pende,
al contrario, un albero riccamente addobbato. Perfetto, se non fosse per il
verso.


Entro in una libreria. Lì, più
che altrove si è investiti dall’effetto Natale. Persone di tutte le età, fatica
negli spostamenti. Alla cassa una fila, acuita dall’operazione pacchetti. C’è chi si dirige sicuro verso il proprio
obiettivo e dopo averlo conquistato riparte pronto a nuove missioni. Altri  un po’ spaesati si guardano intorno. Ripassano
mentalmente il destinatario del dono sperando in un illuminazione oppure
iniziano, freneticamente, a prendere in mano ciò che capita loro a tiro e
quando individuano una commessa la sequestrano pensando di aver trovato la soluzione.


Prima curioso per diletto poi inizio anch’io a
cercare seriamente.
Il ballottaggio è ristretto a due libri. Li sfoglio, inizio a leggere qualche riga
sperando in un segnale. Infine la scelta. Salgo al primo piano e ne trovo altri
due. Vado a vedere agende e calendari. Non
mi convincono. Mi dirigo alla cassa. Vengo attirata da un libro: Alice nel paese delle meraviglie. Provo
a guardare sotto, la continuazione non ho mai avuto modo di leggerla. Trovo Alice nello Specchio. L’ultima copia. E’
mia. Sorrido mentre aspetto il mio turno. Il mio regalo: tascabile, illustrato,
invito alla lettura che in questi mesi ho trascurato.

giovedì 13 dicembre 2007

Santiago, forse



Abitava da solo. Aveva
conquistato un appartamento al quarto piano di un vecchio stabile. Senza
ascensore. Ogni mese le rate del mutuo giungevano puntuali a ricordargli la sua
impresa. Tolte le spese gli rimaneva veramente poco. Qualche serata la
trascorreva con gli amici, le altre…


Le altre erano difficili da
impiegare. Aveva provato a guardare la
televisione. Era durata un paio di giorni. Tra sbadigli e voglia di essere altrove. 


Decise di fare una cosa che non
faceva più ormai da tempo.  Un giorno, uscito
prima del solito dal lavoro,  mise in
pratica il suo proposito. Il palazzo era vecchio, solido, uguale a come lo
ricordava.


I primi tre scalini e poi l’ingresso
un pò buio. Proseguì in un corridoio coperto fino al soffitto da scaffali...

martedì 11 dicembre 2007

Le parole rimangono indietro e le pagine nascono vuote.
Così si è consumata la mia assenza.


Il pensiero in questi giorni era a Torino  e lì è
rimasto.
Il dolore e la rabbia. La voglia
che qualcosa cambi, la paura che tutto resti uguale.

lunedì 3 dicembre 2007

Santiago prima

1
parte qui


Era un bambino perduto. Rincorreva l’Isola che non c’è. D’estate
gli sembrava più vicina. La prima terra oltre il mare. Peter Pan e Wendy. Non
ci aveva creduto abbastanza o forse era solo troppo piccolo, si stancava presto
e doveva tornare indietro. Gli restava la spiaggia su cui distendersi e
aspettare. Un segnale,  di esser ritrovato.


La caccia  al tesoro l'aveva  visto impegnato  con
i vicini di ombrellone.  Bandane  e spade  attaccate al costume,
si  muovevano  sulla  sabbia come  fosse cosa lora
gettando  scompiglio e scatenando le  proteste dei bagnanti. Molti
pomeriggi si erano conclusi in castigo ognuno per conto proprio o insieme a
cercar pace giocando a carte.


Poi fu la volta dell’esploratore alla ricerca di nuove terre, novello
Colombo, non voleva credere che oltre l’acqua tutto fosse conosciuto. Aveva
preparato  una serie di nomi da usare per le nuove isole e  i nuovi
arcipelaghi. Erano diventati cartina e poi scherzo in  una mattina
d’estate in cui non aveva voglia di studiare. Infine erano stati dimenticati.


Quel tempo pure era passato. Al mare tornava da solo o con qualche
amico. Ciò che gli era rimasta era la curiosità. Cosa c’è oltre. Ora lo
sapeva però gli piaceva giocare a immaginarlo: un pò diverso, un pò migliore.
Si sedeva in riva al mare e lasciava che l’acqua gli sfiorasse i piedi. Fosse
stato per lui avrebbe dormito lì,  avrebbe vissuto lì.
Aveva ventanni, ora non più.