domenica 30 gennaio 2011

Juventus, un fallimento annunciato?

Ha perso contro l'Udinese come ha perso con la Roma e come perderà contro il prossimo avversario. E' il naturale svolgersi delle cose. La somma di errori, incapacità, sfortuna. Un mix micidiale che condanna la Juventus a non avere speranza.  Il goal di Marchisio è un episodio isolato e inutile.


Le ragioni di una sconfitta sono molte, la Juventus ha lavorato per anni per giungere a questo livello. Non rinnovando la squadra in maniera adeguata,  incapace di scegliere i giusti innesti e di dare  forma a un progetto. In una parola: avvilente. Lo stesso Del Neri spera che il calcio mercato finisca presto. Tanti i nomi accostati ai bianconeri - Pazzini, Flores,  Furlan - nessuno giunto a destinazione. Oggi, le speranze, si riversano in Matri del Cagliari,  che giungerebbe a Torino per la modica cifra di diciotto milioni di euro.


Si sono salutati Trezeguet, Camoranesi, Diego, Palladino, Giovinco, Cadreva, senza cercare dei degni sostituti. I bianconeri hanno una rosa  folta e probabilmente cederanno anche Legrottaglie al Milan, chissà se il fantasma di Amauri riuscirà a giungere a Genova.   Toni, l'unico arrivo in avanti, è in infermeria, Iacquinta gli fa compagnia e Quagliarella si rivedrà l'anno prossimo. 


Si parla di un sostituto per Del Neri come se l'allenatore fosse il problema.  Il valzer di allenatori è un altro segno della debolezza della società. Marotta, il direttore sportivo, si è dimostrato più bravo a distruggere che a costruire.   I giocatori che  scendono in campo, sono una squadra povera di idee e risultati, vecchia, stanca, a tratti mediocre.


La Juve  è, ormai,  un concetto da declinare al passato.

martedì 25 gennaio 2011

Questa notte

Camminavo, il cielo sopra di me nitido e gelido sembrava una mappa da dispiegare. Non ho mai capito  coSerendipityme fanno gli astronomi, il segreto mistero delle costellazioni eppure questa notte mi sembra di aver riconosciuto qualcosa. Chissà se è vero.


  Una sovrana, seduta  su un trono, è costretta a mostrarsi a testa in giù. Cassiopea, regina di Etiopia, condannata per troppa vanità.


Serendipity, il film, lui osserva incantano il braccio di lei, nelle efelidi che affiorano sulla pelle intravede una costellazione, prende un pennarello, traccia le linee che conducono a Cassiopea,  le narra il suo mito, la conquista con quella piccola magia celeste ma devono  ancora entrare in scena  imprevisto e  destino...

domenica 9 gennaio 2011

La Juve, Toni e la sfera di cristallo

Il  grave infortunio subito da Quagliarella, il suo attaccante più prolifico,  ha costretto la Juventus ad affrontare un’emergenza. Il reparto può contare su un Del Piero trentaseienne, su Amauri reduce da un lungo infortunio e digiuno di goal da  undici mesi, Iaquinta  fermo per un mese ai box e i giovani Giannetti e Libertazzi.  Scorrendo i nomi risulta abbastanza evidente che erano neccessari  rinforzi anche prima della notizia che Quagliarella non tornerà a giocare prima di sei mesi.


La Juventus per decidere quanto può spendere sul mercato dovrebbe sapere come si piazzerà, a fine anno, in campionato. La qualificazione in Champions League  è l'obiettivo indispensabile per permettere di operare scelte in relativa libertà. Non potendo sbirciare il futuro in una sfera di cristallo si trova costretta ad una spesa oculata, tenendo presente che ciò che acquista oggi contribuirà, in maniera determinante, a costruire il risultato di domani.


 Dispiace osservare che la Juventus ha perso l'appeal di un tempo. Le altre squadre, sapendola in stato di necessità, cercano di strappare prezzi più alti  per i propri giocatori, e lei, la grande Signora, non sembra in grado  di trovare bravi calciatori, anche sconosciuti, da valorizzare, non riesce a  sfruttare, come dovrebbe, il suo settore giovanile, non riesce ad acquistare giocatori affermati perchè costano, insomma si muove come una barca in balia degli eventi.


L'acquisto di Toni ha sollevato diversi dubbi perchè ha 33 anni e mezzo, è reduce da due stagioni non particolarmente brillanti e, fino a prova contraria, in campo non scende la carriera di un giocatore. E' apprezzabile la scelta di Toni di ridursi l'ingaggio ma è giusto riflettere su che alternative avrebbe avuto  se non fosse stato preso dalla Juventus.  


Per dimostrare di  avere meritato questa opportunità  può solo fare una cosa: segnare.


 

venerdì 7 gennaio 2011

Le macchine della Meraviglia a Venaria

  Alla Reggia di Venaria, fino al 9 gennaio, è possibile visitare la mostra "Le Macchine della Meraviglia".


Lanterna_285 Si supera una tenda di velluto rosso e inizia il viaggio, a ritroso, in un mondo magico e affascinante.


Esemplari di lanterna magica, vetri dipinti a mano, buffi, grotteschi, a volte usati per scopi scientifici, per illustrare un viaggio, un opera religiosa, una fiaba. Immagini, scenette, piccole storie proiettate sulle pareti. Citazioni letterarie e cinematografiche che aiutano a collocare in un uso più quotidiano questo meraviglioso marchingegno. Dipinti e stampe mostrano la popolarità che aveva raggiunto grazie ad artisti itineranti, spesso savoiardi, che percorrevano chilometri per mettere in atto i loro spettacoli. Per la famiglia Bracci Testasecca è un passatempo che attrae più generazioni e giunge sino ad oggi con il suo carico di ricordi, aneddoti, l'armadio fatto costruire per custudire il prezioso tesoro di vetro. I tre proiettori, rivolti verso lo stesso punto, consentivano di costruire scenette più lunghe, il pianoforte produceva la musica di sottofondo.


Emile Reynaud, fu un precursore del cinema di animazione, mise a punto un teatro ottico, con il quale proiettava pantomime lumisone costituite con immagini da lui stesso dipinte su lastre di vetro. I suoi cortometraggi animati furono proiettati al teatro Grévin di Parigi tra il 1892 e il 1900. Con l'avvento del cinematografo  entro in crisi, in un momento di sconforto distrusse le sue invenzioni e gettò nella Senna alcune delle sue pellicole. A Venaria è possibile vedere le due opere che si sono salvate: Autor d'une cabine e, nella postazione multimediale, Pauvre Pierrot.


Buona Visione!!


SITI:


La Reggia di Venaria :     www.venaria.it


Le Macchine della meraviglia:  www.lemacchinedellameraviglia.it


Gtt (servizio navette da Torino - Stazione Porta Nuova- alla Reggia di Venaria):


www.comune.torino.it/gtt/turismo/reggia_venaria.shtml


 

Chi salverà Firmino?

Io no. 


  Ho iniziato a leggere Firmino. Un paio di anni fa è stato unFirmino caso letterario piuttosto noto.  Si parlava di una fiaba poetica e malinconia.  Visto il successo si iniziò a discutere se fosse nato prima Firmino o "Marta la tarma" di autore italiano, anche lei appassionata di libri come nutrimento dell'animo e dello stomaco.


Meglio non divagare, sono giunta a metà di Firmino  e ho deciso di abbandonarlo.  Non sono riuscita ad appassionarmi alle avventure di questo topo con una testa piena di protuberanze, l'andatura sgangherata, una madre ubriacona e una passione smisurata per i libri.  La storia mi sembra allungata più del necessario, non capisco dove  voglia andare a parare l'autore, Firmino non mi è simpatico  quindi meglio che prenda una pausa, ho già in mente il libro con qui sostituirlo che si colloca agli antipodi  per tanti aspetti.


E' solo un momento sbagliato o  il libro merita il giudizio che ho espresso?  Il dubbio rimane.


Firmino - Avventure di un parassita metropolitano


Autore Sam Savage (Ed. Einaudi)

giovedì 6 gennaio 2011

Juve, Parma, gli ex e la sfortuna

Una serie di sfortunati eventi  ha caratterizzato il diffilcile match bianconero, il primo del 2011, giocato a Torino.  Si parte al primo minuto con l'infortunio di Quagliarella. Esce dal campo in barella, era l'unico attaccante juventino a potersi fregiare del titolo "in buona salute".


Se le premesse sono queste, il resto è peggio. Al 17'  l'espulsione di Melo.  Del Piero deve lasciare il posto a Pepe. In seguito si assiste alla rivincita degli ex. La vendetta è un piatto da servire freddo ma Giovinco ha iniziato  a cucinarla sulle pagine dei giornali al suon di: se segnò esulterò, non sono stato trattato bene e così via. Solitamente queste sono le migliori premesse per prestazioni sottotono e incolori, oggi purtroppo non è andata così, Giovinco ha segnato una doppietta. Legrottaglie, difensore, accorcia le distanze, segnano poi Crespo e l'ex Palladino.  L'arbitro non  sembra aver brillato. E' stato annullato un goal a Chiellini. Amauri, reduce da un lungo infortunio, non è riuscito, da solo, a reggere il peso dell'attacco.


Il Parma, a inizio anno, continua a essere un piatto indigesto per la Juventus.

martedì 4 gennaio 2011

American Life

Images  Burt e Verona  sono una giovane coppia in attesa di un figlio.  Vivono vicino ai genitori di lui, pensando di potersi appoggiare a loro. Quando  questo appoggio viene a mancare,  Burt e Verona si trovano senza punti di riferimento.  In bilico tra l'arrendersi, dichiarandosi falliti, e  la voglia di dare una svolta alla loro vita, decidono di partire. Hanno lavori precari che potrebbero svolgere in qualsiasi luogo. Programmano un viaggio che Verona  disegna su carta e pinza alla giacca di Burt. Prevale il bisogno di dare forma alle cose. Phoenix, Tucson, Madison, Montreal e Miami sono le città che toccheranno, scelte, perchè li hanno un parente o un amico da rivedere.   Incontrano persone, drammi, solitudini e nostalgie. A volte  così  dolorosi o irritanti da non lasciare indifferenti.


Burt e Verona sembrano marinai sbattuti in mezzo alla tempesta.  Vedono, riflesso negli altri, ciò che vorrebbero essere. Colpisce come, pur sballottati, non si lascino spostare dalle onde. Puntano verso la loro meta con indomito coraggio anche se non la conoscono ancora. Forse il viaggio, attraverso l'America e dentro loro stessi, accompagnati dalla bambina che nascerà, impegnati nel non farle sentire il trambusto che la circonda, è l'unico modo per arrivare a destinazione, una casa metà conosciuta e metà sorpresa, capace di rappresentare un nuovo inizio.


 

L'ultima neve ci trovò impreparati.

 Avevamo programmato di partire alle sei.


Ricordo che la sera prima, appoggiando la fronte al vetro della finestra,  gelido, ero rimasta ferma per qualche minuto, intenta a osservare  fuori. Il cielo scuro e privo di stelle. Il lampione solitario che provava a rischiarare un pezzo di strada e traballava come se  da un momento all'altro  fosse  costretto a gettare la spugna. La casa di fronte alla nostra, priva di illuminazione, sembrava silenziosa. Il cancello era rimasto aperto, forse qualcuno doveva ancora tornare. Avevo visto anche loro. Piccole briciole bianche  che si coprivano di buio e volteggiavano leggere fino a  disperdersi in terra. Troppo deboli per imporre il loro colore, sembravano una piccola follia notturna destinata all'oblio.


Andai a letto e nemmeno raccontai a Paolo di quello strano volo,   del pericolo che non sentivo mio. Pensavo al sole intravisto in  tv,  forse il meteo non  avevo indovinato, forse il sole era una nuvola però non poteva  essere  neve e questo mi  rassicurava.  Chiusi gli  occhi e non  ricordo più altro.


La sveglia suonò, perentoria, all’ora stabilita. Il buio non le faceva paura. Compì la sua missione di tirarci fuori dalle coperte con indomita precisione. Iniziammo a vestirci, alternandoci in bagno e davanti allo specchio. Sbrigammo in fretta anche la colazione. Infine eravamo pronti per uscire. Aprii la porta. Il tappetino  con la scritta Welcome,  appoggiato sul pianerottolo, era scomparso, il piede che avevo mandato in avanscoperta, rivestito di un morbido stivale di pelle marrone, stava sprofondando in un mar bianco che avrebbe potuto essere panna se non fosse stata più fredda e umida. Portai in salvo il mio piede sulla terraferma.  Prima di contare i danni decisi di scrutare l’orizzonte.  Da qualunque lato provassi a sporgere la testa  emergeva solo una risposta: Neve.