sabato 26 maggio 2007

I guastafeste

quello
sporco dubbio che non si vuole assopire...


Giovedì si è corsa una tappa epica che ha
visto i ciclisti affrontare  salite quali il colle dell'Agnello e
l'Isoard. Faceva caldo, i ritmi erano elevati, la faticata segnava il volto
degli atleti che Images
chilomentro dopo chilometro avanzavano, gli occhi fissi
sull'asfalto e sulla ruota di chi li precedeva. Quando si vedono tappe di
questo livello la tentazione di riconciliarsi con il ciclismo è forte poi però,
come spesso accade, giunge la doccia fredda sotto forma di interventi, realizzati nel corso della video cronaca. C'è chi sostiene che
parlare di doping di fronte alla fatica degli atleti sia fuori luogo, un
altra  persona definisce i casi di doping come incidenti di percorso. La
tendenza sembra essere dimenticare, meglio non sporcare il giro. I
ciclisti non meritano, il pubblico non lo merita, i giornalisti non lo meritano
e chi merita di pagare, non paga.
Certe confessioni è meglio
farle quando non si possono percorrere altre strade o quando appesa la
bicicletta al chiodo  vien  voglia di lasciarsi il passato alle spalle. Se
arriva il momento, si circoscrive il fenomeno , con precisione quasi chirurgica
si cerca di non intaccare le vittorie lasciando debitamente  pulito
il  presente. Quasi che ho fatto tutto da solo, adesso è diverso
basti a dimenticare, come se nulla fosse successo e nulla potesse succedere di nuovo.
Poco importa se giro e tour 2006  sono  stati assegnati  a
due ciclisti indagati per doping. Altro giro, altra corsa. Ma così non
funziona.


Un altra corsa che somiglia a quella vecchia. I guastafeste rimangono quelli
che non vogliono pagare il conto  e lasciano gli altri nel dubbio, quello
sporco dubbio che non si vuole assopire.


 

2 commenti:

  1. Dubbio?
    Ma veramente ci sono in giro ancora persone che nutrono dubbi?
    Nel mio condominio c'è un pensionato superatletico che ha la passione per la bici, ogni giorno parte con gli altri buontemponi come lui e macina 200/300 kilometri. In confidenza mi dice che 8 su dieci di quelli che come lui praticano tale "hobby" faccia uso di sostanze vietate (e dannose) di ogni tipo. Se tale pratica è comune tra gli hobbysti, cosa accade tra i professionisti?
    Volete risolvere il problema riportando tale disciplina nei canoni dello sport puro, ridando così fiducia anche ai fans? Basta rendere obbligatorio il prelievo di sangue e urine prima della gara e subito dopo, analizzarlo e renderne pubblico il risultato. Nel giro di qualche anno vedreste delle gare vere, senza l'alterazione derivante dalla varie droghe!
    Ovviamente lo stesso di può fare per gli altri sport, calcio... in testa!

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  2. Ciao Indaffarato,
    Finchè non ci saranno controlli più severi mi sembra giusto parlare di dubbio. Che viene confermato con regolarità. Anche se a campione penso ci siano i controlli di cui parli. Sarebbe giusto estenderli a ogni gara e cercare di far cambiare la mentalità in questo sport. E' avvilente quanto racconti. Quando penso al ciclismo prevale il lato irrazionale forse è per questo che lo seguo ancora.
    Pinky

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