mercoledì 2 maggio 2007

Olivia Jules

Helen Fielding è la creatrice di Bridget Jones. Il celebre diario
ha dato avvio a un genere rosa-brillante, caratterizzato da un mix di risate e
sentimenti, sempre più letti. Bridget è una ragazza poco Rendercmsfieldjsp
appariscente, un
pò goffa, ha superato la trentina e finisce spesso nei guai. Armata di buoni
propositi puntualmente disattesi, è  alla
ricerca dell'amore e di un lavoro soddisfacente. Perdere peso, smettere di
fumare e bere sono un pò le cartine tornasole della sua vita, indici di un
autostima traballante. Riesce facile un empatia con il personaggio, tifare per
lei è naturale quanto sorridere per le sue disavventure. Lo stile comico,
spumeggiante e il meccanismo abilmente tratto da un celebre romanzo di Jane
Austen ne fanno un romanzo di successo proposto anche al cinema dove Bridget ha
l'azzeccato volto di Renè Zellweger. Olivia
Jules dall'immaginazione iperattiva
, sempre della Fielding, è un romanzo piuttosto diverso, che può lasciare
inizialmente disorientati i sui lettori.


Olivia Jules, giornalista free
lance è una ragazza attraente, brillante e con una immaginazione iperattivaOliviajules
che
le ha fatto più volte vivere situazioni difficili. Rimasta orfana a 14 anni
decide di costruirsi una nuova vita, cambia nome, adotta un piano di
auto-formazione personalizzato. Studia le lingue straniere, segue un corso di
sub e di pronto soccorso. Viaggia parecchio, adora gli alberghi e si porta
dietro alcune ferite dell'anima che non è riuscita a ricucire. Vorrebbe fare
servizi impegnati, si trova invece a scrivere articoli riguardo allo stile.
Viene spedita a Miami dove deve seguire
il lancio di una crema di bellezza. Lì incontra Pierre Feramo un affascinante
produttore barra ricco sfondata barra albergatore barra chi lo sa... L'attrazione è reciproca però ci sono alcuni
elementi  che non la convincono. Solo
immaginazione? A lei sembra di si però alcune coincidenze riaprono i dubbi. Chi
è Pierre Feramo? Le ha veramente mentito? E' il solito banale playboy? Difficile
separare istinto e immaginazione. La curiosità ha il sopravvento e guida i suoi
passi. Un kit di sopravvivenza le da coraggio, una serie di regole
"mantra" l'aiutano nei momenti difficili.


Ho letto Olivia Jules dall'immaginazione iperattiva quasi d'un fiato, il ritmo è buono e la
curiosità contagiosa. I collegamenti con la realtà sono ricorrenti, la comicità
in certi punti assente. Le risate   non scorrono leggere e spontanee   come nei romanzi precedenti. La mia
impressiona è che si tratti di un tentativo, non so quanto riuscito, di
esorcizzare alcune delle paure che caratterizzano la società in cui viviamo.


Promosso a metà.


 


 

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