mercoledì 25 ottobre 2006

vittima e carnefice

Images_4 L'ultimo rapporto del WWF descrive una situazione preoccupante nella quale la Terra assurge al ruolo di vittima e l'uomo a quello di  carnefice. Un persecutore implacabile che non teme di ferire se stesso adoperandosi con  superficialità e scarsa lungimiranza nel distruggere il  pianeta.  Consumiamo risorse più velocemente di quanto la Terra sia in grado di ricrearne. Si riducono le specie umane, marine e di acqua dolce. Le emissioni di CO2 sono cresciute di 9 volte dal 1961 al 2003. Nel 2050 sarà necessario trovare un altro pianeta per far fronte alle esigenze che si fanno sempre più grandi in quanto viviamo in una continua situazione di DEFICIT.


DA La Stampa :


" L'Italia ha un'impronta ecologica (sui dati 2003) di 4,2 ettari globali pro capite con una biocapacità di 1 ettaro globale pro capite, dimostrando quindi un deficit ecologico di 3.1 ettaro globale pro capite. Nella classifica mondiale è al 29 posto, ma in coda rispetto al resto dei paesi europei. "


* Impronta Ecologica " misura la domanda in termini di consumo di risorse naturali da parte dell'umanità."


Fa effetto leggere i dati di questo articolo si intuisce chiaramente che la nostra vita e quella dei nostri figli è in serio pericolo. Si parla della Terra di cui a 44 anni, un soffio, un attimo rispetto alla storia del pianeta, che non può essere sprecato. Servono progetti seri, l'individuazione di fonti alternative e la comprensione che sono necessari sacrifici. Non si può stare anni e anni a discutere sulla ratifica di un trattato di salvaguardia dell'ambiente come hanno fatto gli USA con il protocollo di Kyoto. Il tempo che passa, inutilmente non gioca a nostro favore. L'andamento è chiaro, sta a noi invertire o almeno rallentare la fine. Mi viene in mente una frase di De Gasperi  che distingueva politici e statisti dicendo che  gli uni pensano alla prossime elezioni e  gli altri pensano alle generazioni future. Beh oggi servono Statisti. Persone che hanno il grado necessario per prendere decisioni e la voglia di lasciare un mondo vivibile ai propri figli e nipoti.


Mi auguro  che questa relazione non si riduca a argomento di conversazione per un giorno, una settimana  prima di passare ad altri temi, altre questioni più immediate ma meno importanti. Come se il problema ambiente  non riguardi nessuno e a nessuno  competa salvaguardarlo. Non  basta chiudere gli occhi per risolvere il problema, non basta non parlarne dedicando spazio a litigi, proteste, critiche di politici o di gente normale riguardo gli argomenti più svariati.



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