domenica 15 ottobre 2006

Gillo Pontecorvo

Gillopontecorvo


Quando si parla  di cinema è un nome che ricorre spesso. Pur avendo girato solo pochi film ha lasciato un impronta importante nella filmografia del dopo guerra. Sentendo questo nome per associazione mentale penso a "Ultimo viene il corvo" libro di Calvino, che non ho letto. Mi sembra il nome giusto per il personaggio di un romanzo. Venerdì scorso rai1 ha trasmesso una intervista che ha rilasciato nel 1996. L'impressione immediata è di un uomo affascinante, pacato che non si prende troppo sul serio e ha tanto da raccontare.


Cresce in una famiglia ebraica, benestante in Toscana. E' fratello minore del fisico nucleare Bruno Pontecorvo, uno dei  ragazzi di via Panisperna, allievo di Fermi. Nel 1950 Bruno Pontecorvo  si trasferì in Unione Sovietica per proseguire lì le sue ricerche. Gillo Pontecorvo laureato in chimica, negli anni trenta era giornalista e tennista di buon livello. Fugge con il fratello a Parigi a causa delle persecuzioni razziali. Antifascista, durante la guerra coordina  diverse azioni partigiane, ha una serie di documenti falsi e quando la sua foto finisce in mano ai tedeschi è costretto a trasferirsi in Piemonte. Nel dopoguerra partecipa come attore a un film finanziato dall'A.N.P.I.  Vedendo Paisà ha la folgorazione, vuole diventare regista. Inizia così il periodo dell'apprendistato, nel 1957 dirige il primo lungometraggio La grande strada azzurra.  Con Kapo' si fa conoscere. E' un film ambientato nei campi di sterminio nazista, Pontecorvo dice di essersi ispirato a Se questo è un uomo per narrare la storia di una ragazza internata che ha perso la propria famiglia e per sopravvivere viene convinta a diventare sorvegliante, perdendo l'ultimo legame che la legava ai suoi cari diventano lei stessa aiuto dei carnefici perde se stessa, la sua umanità. La battaglia di Algeri è il film più famoso, racconta di come l’Algeria ottiene l’indipendenza dalla Francia. Una cronaca che si esprime in maniera corale e emotiva. Queimada, protagonista Marlon Brando voluto dal regista nonostante le pressioni delle major americane che consigliavano Steve McQueen. E' la storia di un popolo sudamericano, tratta di colonialismo e di ribellione. Ogra vede protagonista il terrorismo basco. A chi gli chiede perchè ha girato solo 6 film risponde con un pò d'ironia che forse è perchè aveva poche idee. Dal 1992 al 1996  e direttore della Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia. Si è spento a Roma il 12 ottobre.





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