giovedì 14 settembre 2006

Sicuri di essere liberi & Liberi di essere sicuri

Sicurezza, è questa la parola d'ordine. Essere sicuri, rispetto al terrorismo e  agli atti criminosi. Non dover vivere con la paura addosso, che ti segue ogni giorno e non ti abbandona. Ho letto su una pagina di cronaca locale de La Stampa l'intenzione di un Comune di dotarsi di 17 telecamere, una ogni 134 abitanti. Telecamera Potrebbe diventare la cittadina più videosorvegliata d'Italia. Telecamere posizionate nei punti strategici: asilo, scuola, area artigianale, cimitero, giardini. Diversi privati e aziende hanno chiesto di essere allacciati. Il sindaco si dice orgoglioso dell'iniziativa che era nel suo programma, ritiene  che un paese più sicuro è un paese nel quale si vive meglio. Per rispettare la privacy i punti videosorgegliati sono segnalati, le registrazioni non si possono tenere per più di 48 ore. All'inizio del' paese avvertono che il comune è videosorvegliato. In fondo anche questo può servire come deterrente contro i ladri. E' un iniziativa importante, se può contribuire a ridurre gli atti criminosi diventa anche apprezzabile. Gli amanti del Grande Fratello potrebbero trovare interessante questo esperimento. Niente più provini e chiusura forzata nella "casa". Niente più pubblico che ti osserva da casa, l'ingrato compito delle nomination potrebbe essere affidato ai vigili urbani. E' solo una battuta dovuta al fatto che mi fanno un pò impressione tutti questi cambiamenti. E' stato istituito un garante per la Privacy. I voti a scuola non sono pubblicati. Dobbiamo firmare autorizzazioni al trattamento dei dati, una serie di norme sono state approntare per regolamentare la materia e  alla fine ci si trova ad essere spiati e messi sotto controllo più di prima.


In America il Patriot Act introdotto sull'onda degli attentati  dell'11 settembre ha fatto molto discutere. Lo scopo dichiarato è quello di ridurre il rischio attentati. L'effetto è una riduzione dei diritti dei cittadini, della loro libertà di espressione.   Sono rinforzati i poteri del corpo di polizia e di spionaggio. E' possibile effettuare intercettazioni telefoniche, avere accesso a informazioni personali e prelevare le impronte digitali nelle biblioteche. Il 21 luglio 2005 è stato approvato il prolungamento della legge. 14 delle 16 disposizioni sono state rese permanenti.


E' difficile stabilire fino a che punto queste iniziative sono necessarie e dove invece ha inizio l'eccesso, dove si rischia di farsi prendere la mano, pur sempre in nome della sicurezza.


D'istinto penso a 1984, il romanzo di Orwell, una situazione limite, l'incubo dal quale fuggire.  Nel Orwellromanzo tutti vivono sotto controllo, costretti a obbedire e conformarsi alle direttive del Grande Fratello. Un grande occhio li controlla, i bambini spiano i genitori e li denunciano quando necessario. Gli slogan, le regole alle quali attenersi sono: «la guerra è pace», «la libertà è schiavitù», «l’ignoranza è forza». La censura è un operazione abituale così come la continua riscrittura della storia a seconda delle alleanze politiche, dei cambiamenti di rotta. La verità contenuta nei libri, non ha più valore se non come mezzo per legittimare il proprio potere. Questo romanzo è l'eccesso, la visione negativa per eccellenza, un punto di riferimento importante, da tenere presente come modello da non seguire, da lasciare relegato in un libro.


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