Sento il rumore dell'acqua: un gorgoglio.
Ho già meno sete.
Mi guardo intorno e non riesco a capire.
Non ci sono fontane.
Da nessun lato.
Forse un miraggio?
No, io ascolto l'acqua.
E' un invito che non riesco ad accettare.
Però c'è. E' sincero.
Proseguo fino a che vedo di fronte a me il richiamo.
Sgorga a singhiozzo da un leone di pietra appoggiato al muro.
Intorno a me il silenzio.
Mi avvicino guardinga.
Abbasso la testa.
Mi investe una zaffata di ruggine
La ignoro e provo a bere
Dopo un sorso mi arrendo
Stendo le mani sotto l’acqua e
poi le sventolo al sole
Mi sdraio su una panchina ombreggiata.
Non mi accorgo del paese
che si risveglia e della notte che sopraggiunge.
Verso mezzanotte un’ombra si
staglia vicino a me.
Una mano, davanti alla bocca, mi sveglia.
Non sono spaventata.
Conosco il suo odore.
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