martedì 11 settembre 2007

Una parte di me (2)

- Una parte di me - (1)


Un giorno non ce la fece più. Decise di tornare. La guerra era scoppiata
da qualche mese. La città non più sicura. Gina aveva risparmiato un po’ di
denaro. Sperava che potesse bastarle per qualche tempo. Almeno fino a quando
fosse riuscita a dare una direzione più sicura alla sua vita.


Si era riscoperta innamorata della
sua casa. Poco per volta la riportava alla vita, dissolvendo la polvere e il
senso d’abbandono che vi aleggiavano. Diversi anni erano trascorsi da quando era
partita. I vicini la chiamavano la
cittadina
. Erano gentili ma quel soprannome la metteva a disagio. In quel
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periodo incontrò Giorgio.  Aveva un paio
d’anni più di lei. Quando erano bambini si erano quasi ignorati. Si offrì di
darle una mano per i lavori più pesanti. La fece sentire meno estranea.
Gina aveva ritrovato la serenità, le
radici la rendevano più sicura. Lei e Giorgio si sostenevano l’un l’altro.  Nacque un’amicizia che si fece, con il
tempo, più profonda.  Si vedevano quasi ogni giorno. Lui era
maestro, svolgeva il suo lavoro con passione, i bambini lo adoravano.


La guerra continuava. L’incarico a
Badoglio  aveva fatto sperare nella pace. Presto però  si era capito che poche cose erano cambiate. Le notizie arrivavano con
ritardo.  L’8 settembre colse molti
impreparati, si viveva alla giornata, diventava difficile fare previsioni. Giorgio  decise di andare in montagna, voleva aiutare la sua gente. Quando Gina lo vide, la sera in cui partì, sentì
che nulla sarebbe stato più  come prima. Non
glielo disse. In realtà furono poche le parole. Un soffio i minuti trascorsi
insieme. La preoccupazione era l’ospite ingombrante che non riuscirono a
scacciare.

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