venerdì 19 maggio 2006

Giro e rigiro

Giovedì si è corsa la cronometro al Giro d'Italia, una delle più piatte e dritte che si ricordi. Vittoria di Ulrich e piccolo trionfo di Ivan Basso, un passo davanti a tutti nella caccia alla maglia rosa. Un commentatore ha affermato che Basso è il corridore ad avere un maggior seguito di tifosi. Si è spinto oltre dicendo che molte persone, in passato tifose di Pantani, ora tifano per Basso.


Non so se sia così. Ho considerato per molto tempo il ciclismo uno sport noioso, cambiavo canale quando lo vedevo in Tv. Poi nel 1997 ho iniziato a seguirlo. Era il periodo in cui Pantani tornava in gara   dopo il terribile incidente che nel 1995 sembrava averne compromesso la carriera.


100_0643E' scattato qualcosa. Mi sono appassionata. Seguivo ogni tappa con curiosità e interesse. Sapevo che con il pirata ogni momento poteva essere buono per uno scatto, una fuga. Il segnale era il lancio della bandana. Ogni azione diventava epica, raccontata dalla voce di Adriano de Zan che aveva accompagnato tanti ciclisti nella leggenda. Ricordo quella volta che Pantani per sentirsi più leggero aveva buttato via anche l'orecchino.


L'ho rivisto l'ultima volta nel 2003. Il giro d'Italia passava nella mia città. Mi sono posizionata in una curva dove erano presenti tante persone. Penso ci fosse qualche appassionato, alcuni dilettanti, qualcuno che il ciclismo lo seguiva solo durante il Giro, altri il giorno che transitava nella loro zona. Le vittorie di Pantani non erano più così vicine. Quando il gruppo è passato eravamo animati, vivaci, uniti nel tifare per Marco. E' stato bello essere lì in mezzo a sentire l'affetto che la gente provava per il suo campione, anche nei momenti difficili. Credo che quando un ciclista entra nel cuore delle persone vi rimane per sempre.


Le discese ardite


e le risalite


poi un grande salto


ed ancora in alto

  Ciao pirata, ciao Marco


                    Grazie                                                       

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