martedì 23 maggio 2006

Anche se...

La libreria Druetto, quella che si incontra in Via Roma 227, poco prima di Piazza San Carlo, chiuderà i battenti il 31 maggio. Era aperta dal 1925. L'informazione vecchia di qualche settimana è scritta su un foglio appeso in vetrina.


Quando ho letto la notizia il primo sentimento è stato  tristezza. Anche se non ci sono mai entrata.  Sono a Torino solo da questo anno. Dovendo pensare a una libreria per me ideale probabilmente la immaginerei diversa da questa.


Sono triste forse perché penso a tutto quello che deve aver visto in 81 anni.  I cambiamenti mi colgono sempre un pò di sorpresa Forse pensavo,inconsciamente, che un giorno ci sarei entrata. Ogni settimana quando ci passo davanti, fermarmi a osservare le  vetrine, è diventata una piccola abitudine dura da estirpare. Forse perché non so cosa potrebbe aprire al suo posto e mi sembra un piccolo pezzo di storia gettato via.


Non deve esser facile far quadrare i conti di una libreria, ancora di più  se specializzata solo in certi settori. La concorrenza dei supermercati si fa sentire, la crisi c'è.  Un lettore spesso deve  diventare attento agli sconti e alle offerte per poter saziare la sua "fame" di libri.


La Stampa ha pubblicato un articolo qualche tempo fa riguardo questa chiusura. La proprietaria lamentava il fatto che aveva chiesto di essere coinvolto nelle attività legate alle olimpiadi e non era stata ascoltata.


A questo punto dovrei parlare di possibili soluzioni, alternative. Certo questa è la parte più complicata.


Ora come ora non so se ci siano ancora soluzioni possibili. Provare a integrarla meglio nella città. Farla sentire più vicina alla gente. Dedicare uno spazio, fatto di foto, documenti al ripercorrere la storia di questa libreria e di questo angolo di città. Organizzare presentazioni di libri.  Organizzare conferenze a tema riguardo i settori su cui si è specializzata così da diffondere l'interesse per quegli argomenti. Promozioni, piccoli e grandi eventi che la facciano amare e conoscere da un numero più alto di persone. Sono alcune ipotesi che non so quanto possano essere messe in pratica.


Iniziare  a squarciare il velo di indifferenza intorno a  ciò che ci circonda potrebbe essere il primo passo..

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