domenica 20 aprile 2008

Il Censore non serviva più. (2)

(prima
parte qui)
 


Non
ricordava  quante notti aveva passato in redazione, era la sua casa e ci
restava anche quando non serviva, negli orari più strani. La sua scrittura
irriverente gli aveva aperto mille porte.
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Prima le recensioni al teatro di
città, poi il cinema, le premier, i festival. Su e giù per il mondo a catturare
emozioni e poi riversarle su carta. In un paio di occasioni si era trovato a
dettare il pezzo per telefono, concentrato pure sulle virgole per farlo
arrivare in tempo. Era un tipo sbrigativo, in poche righe riusciva a dar il
senso di un film andando oltre la patina, il nome famoso. La gente lo seguiva,
lo si capiva dal numero di lettere che ogni settimana gli arrivavano, un
crescendo rossiniano degno di nota. S'era preso l’impegno di leggerle tutte e
poi rispondeva, questo gli aveva fatto acquistare altri punti. A un certo
momento aveva iniziato a prendersi troppo sul serio. Si, era ancora
divertente,

p
er100_3694ò a tratti rasentava il crudele quando stroncava l’opera prima di qualche giovane
regista o ridicolizzava la rentrèe di vecchie stelle in cerca di una gloria
ormai perduta. Più o meno in quel periodo  gli venne appioppato il soprannome.
Non era più l’inesperto giocatore di penna da non prendere sul serio. Aveva
fatto carriera, era diventato pericoloso. In redazione si era scavato una
distanza tra lui e gli altri. Non visibile a occhio nudo, però reale,
consistente.


Ora era
un ometto raggrinzito, avanzava con il bastone e non si riconosceva più in quel
che vedeva, aveva perso colpi. Era diventato un inutile orpello - questo diceva
- il nuovo direttore  presentatosi con l’intenzione di svecchiare il
giornale. La prima testa a cadere fu la sua. Non bastò il pollice verso a
salvare il Censore.


 

3 commenti:

  1. Sempre belle prove di scrittura le tue... A quando il libro.. Giulia

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  2. Ciao Pinky...sei stata nominata per una catena...vieni sul mio blog per saperne di più..
    Un caro saluto, Silvano ;-)))

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  3. Giulia ti ringrazio per il sostegno :) la strada è ancora lunga..
    Pinky

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