martedì 1 aprile 2008

Il passato è una terra straniera

Giorgio fa colazione al bar. Vede
una donna, la riconosce, è l'inizio di un viaggio a ritroso che lo porta a
ripercorrere un pezzo di passato che per molti versi sente estraneo.


Bari, fine anni ottanta. Giorgio ha ventidue anni, è a un passo dalla laurea,
ha una fidanzata di buona famiglia, una sorella invischiata in una vita
sbagliata e rabbiosa. Due genitori intellettuali che sembrano un pò distanti.
Incontra, a una festa, Francesco, attaccabrighe misterioso, lo difende, sono coivolti in una rissa.  Giorgio viene guardato con sorpresa dagli amici che
sembrano non riconoscerlo. Lui  e Francesco devono andar via  E' la svolta. Iniziano a frequentarsi, diventano amici. A Giorgio va stretta la sua vita. Tutto è noioso, inutile. Viene introdotto
dall'amico a folli serate consumate nel gioco d'azzardo, un gioco che Francesco
è in grado di guidare, distribuendo vittorie e sconfitte. Per un momento lui è un
oscuro, importante, destino . Giorgio  presto abbandona gli scrupoli di
coscienza. L'impunità sotterra i dubbi. In quei giorni  non esistono che
le carte. Allievo di Francesco,  si esercita
per ore,  impara a maneggiarle. Ogni giorno è un passo verso
il l'abisso. Non c'è tempo per lo studio, non c'è tempo per  altro. Nello
stesso periodo  una serie di violenze  getta nel panico la città. Un
irrequieto tenente dei carabinieri indaga cercando di tenere a bada gli spettri
del suo passato. 
Giorgio è preda di forti emozioni. Pur avendo  sentore, in più di un
occasione, di non potersi fidare di Francesco lo segue, si fa condizionare. La
sua volontà è annullata. Partono per un folle viaggio in Spagna, poi il ritorno
e poi... Il viaggio verso l'abisso sembra non avere fine, un passo dopo
l'altro, senza più freni morali fino a quando…


Le pagine scorrono veloci, mi ha sorpreso la facilità con la quale Giorgio si
trova a percorrere la strada sbagliata. I sensi ottenebrati,  sembra quasi
ineluttabile che cada. Lui e gli altri  personaggi si muovono gli uni
estranei agli altri, mossi da interessi ed egoismi che impediscono legami
profondi.  In un atmosfera opprimente che percorre l'intera storia e quasi
toglie il fiato: nulla sembra buono, nulla sembra destinato a salvarsi.



Il passato è una terra straniera


di Gianrico Carofiglio

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