Ha perso contro l'Udinese come ha perso con la Roma e come perderà contro il prossimo avversario. E' il naturale svolgersi delle cose. La somma di errori, incapacità, sfortuna. Un mix micidiale che condanna la Juventus a non avere speranza. Il goal di Marchisio è un episodio isolato e inutile.
Le ragioni di una sconfitta sono molte, la Juventus ha lavorato per anni per giungere a questo livello. Non rinnovando la squadra in maniera adeguata, incapace di scegliere i giusti innesti e di dare forma a un progetto. In una parola: avvilente. Lo stesso Del Neri spera che il calcio mercato finisca presto. Tanti i nomi accostati ai bianconeri - Pazzini, Flores, Furlan - nessuno giunto a destinazione. Oggi, le speranze, si riversano in Matri del Cagliari, che giungerebbe a Torino per la modica cifra di diciotto milioni di euro.
Si sono salutati Trezeguet, Camoranesi, Diego, Palladino, Giovinco, Cadreva, senza cercare dei degni sostituti. I bianconeri hanno una rosa folta e probabilmente cederanno anche Legrottaglie al Milan, chissà se il fantasma di Amauri riuscirà a giungere a Genova. Toni, l'unico arrivo in avanti, è in infermeria, Iacquinta gli fa compagnia e Quagliarella si rivedrà l'anno prossimo.
Si parla di un sostituto per Del Neri come se l'allenatore fosse il problema. Il valzer di allenatori è un altro segno della debolezza della società. Marotta, il direttore sportivo, si è dimostrato più bravo a distruggere che a costruire. I giocatori che scendono in campo, sono una squadra povera di idee e risultati, vecchia, stanca, a tratti mediocre.
La Juve è, ormai, un concetto da declinare al passato.