Prese la lettera e se la infilò
in tasca. Indossò il soprabito, riempì la borsetta di biglietti da visita e
uscì. Era così ogni giorno. Non si faceva toccare da nulla. Diceva che
era meglio guardare avanti e lei si era spinta a immaginare il ritorno,
inaspettato, come tutte le cose buone. Il suo ritorno non sarebbe
giunto per lettera. Una mattina qualcuno avrebbe suonato alla porta, lei
avrebbe aperto, si sarebbe fatta scudo con la mano e lo avrebbe visto dritto
davanti a lei, con un sorriso che sbucava sul viso, giusto un po’ smagrito,
pronto a rituffarsi nella sua cucina, come se fosse sempre stato lì, a dormicchiare vicino al fuoco o ad offrirsi come cavia per una sua ricetta.
"...è - filosoficamente - lo scoprire una cosa non cercata e imprevista mentre se ne sta cercando un'altra..."
giovedì 13 novembre 2008
Prima
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