martedì 10 marzo 2009

Juventus - Chelsea 2 - 2

<!--
/* Style Definitions */
p.MsoNormal, li.MsoNormal, div.MsoNormal
{mso-style-parent:"";
margin:0cm;
margin-bottom:.0001pt;
mso-pagination:widow-orphan;
font-size:12.0pt;
font-family:"Times New Roman";
mso-fareast-font-family:"Times New Roman";}
p
{mso-margin-top-alt:auto;
margin-right:0cm;
mso-margin-bottom-alt:auto;
margin-left:0cm;
mso-pagination:widow-orphan;
font-size:12.0pt;
font-family:"Times New Roman";
mso-fareast-font-family:"Times New Roman";}
@page Section1
{size:612.0pt 792.0pt;
margin:70.85pt 2.0cm 2.0cm 2.0cm;
mso-header-margin:36.0pt;
mso-footer-margin:36.0pt;
mso-paper-source:0;}
div.Section1
{page:Section1;}
-->

La coppa dalle grande orecchie vola via.


Vedere Nedved uscire dal campo, a pochi minuti
dalll'avvio, stringe il cuore. A lui si deve il sopranname e l'impegno, la
passione nel trascinare i  compagni verso la meta. Lui e la coppa, un
rapporto non sempre facile. La finale 2003 saltata per un cartellino giallo, il
match di stasera abbandonato anzitempo. L'annuncio del  ritiro a fine
stagione rende tutto più amaro.


Iaquinta, in combinazione con  Trezeguet,
porta in vantaggio la Juventus.  I bianconeri, pareggiati i conti con
l'andata, rallentano.   Il Chelsea si fa avanti, una punizione
inesistente da lo spunto per una rete, fantasma reale.  Prima di tornare
negli  spogliatoi, Essien, reduce da un brutto infortunio, mette dentro il
goal del pareggio.  E' il gelo. La Juventus per passare il turno ha
bisogno di due goal e maggiore convinzione. La ripresa vede Iaquinta sostituito
da Giovinco. I bianconeri sembrano riprendere nuovo vigore anche se gli attaccanti
sono a corto di centimetri nei confronti con i Blues.  Al '70 giunge
la tegola Chiellini, fuori per doppia ammonizione.  Dopo un paio di
minuti, una punizione di Del Piero viene parata dalla barriera.
Parapiglia. Cech assiste alla scena sdraiato nella sua area, abbracciando il
pallone. Rigore. Capitan Del Piero va sul dischetto e spiazza il portiere. Si
torna a sperare, basta un goal per la qualificazione. Trezeguet lascia il posto
a Amauri. I bianconeri, in dieci, ci credono e sembrano avere una marcia in più
almeno fino a quando il goal viene segnato nella porta "sbagliata".
Drogba aveva dato inizio alle danze a Londra e le conclude a Torino
sorprendendo Buffon. Alla Juve per passare servono due goal  che rimangono
scritti sul libro dei sogni.


  L'avventura finisce stasera e pur gridando
"Grazie ragazzi" rimane il rimpianto, la sensazione di essere andati
vicino all'impresa,  consapevoli che il  peso delle
assenze ha influito sull'esito dell'incontro.


1 commento:

  1. Abbiamo fatto ciò che potevamo e va bene così. L'incidente di percorso fa parte del processo di crescita di questa squadra: abbiamo dei giovani forti, altri troveranno spazio, e ci occorre qualche innesto essenziale per il futuro. Per il momento ci accontentiamo.
    Ciao Pinky.
    Pim

    RispondiElimina