giovedì 3 luglio 2008

The Terminal

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Aeroporto JFK. Arrivi, partenze, attese. Viktor
Navorski è un passeggero giunto dall'Europa. Mentre l'aereo è in volo un colpo
di stato precipita il suo paese nel caos. I documenti di Viktor non sono più
validi. Non può andare a New York e non può tornare indietro. Il responsabile
della sicurezza gli dà una dotazione minima di denaro, una tessera telefonica e
un cercapersone. Il terminal diventa il suo mondo, oltre non può andare. Si
muove come un pesce in una palla di vetro. Senza capire ciò che gli viene
detto, senza sapere come sopravvivere, con un ostinata voglia di rispettare le
regole pur senza farsene schiacciare.  Si adatta a quel posto ostile e
cerca al contempo di adattarlo a lui. La toilette diventa il suo bagno, i
sedili il suo letto. Scopre che i carrelli porta bagagli possono essere fonte
di denaro. Dall'alto  lo osserva il responsabile stizzito per la sua
presenza. Tenta, senza successo, di  farlo evadere. Prova a complicarne
l'esistenza, tutto in nome dell'ordine che deve regnare nel suo aeroporto.
Inutilmente. Viktor non si perde d'animo. I mesi trascorrono. Impara l'inglese,
si fa amico delle persone che lavorano all'interno della struttura. Diventa un
eroe, si innamora e mantiene il pensiero sul perchè del suo viaggio.
L'obiettivo che non ha mai accantonato sembra lontano fino a quando ...


Film bello, positivo, a tratti naturalistico.
Meglio la prima  parte. Hawks tenero, generoso, fedele a se stesso.

2 commenti:

  1. Spielberg dirige in scioltezza una favoletta fatta su misura per Tom Hanks e il suo sguardo stranito. Si può vedere, con le finestre aperte e raschiando il fondo del barattolino Sammontana.

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  2. mette ottimismo, ogni tanto serve. è un punto di vista un pò diverso dal solito,
    con il gelato è meglio :)
    grazie Pim buona serata!
    Pinky

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