sabato 5 gennaio 2008

Rossovermiglio

Rossovermiglio
La voce narrante è una donna. Il suo racconto  si snoda lungo un secolo, tra Torino e la Toscana.


A 18  anni, giovane di buona famiglia,  deve scegliere tra cinque uomini indicati dal padre, suo marito. Nel giro di
pochi giorni la sua vita cambia. Con Villaforesta, il prescelto, condivide la
passione per i cavalli. I mesi e gli anni li rendono estranei, incapaci di
comprendersi.
Un uomo, sposato, incontrato  ad una cena è l’appiglio a cui volge il
pensiero quando la realtà si fa più dura.


E’ ormai una donna anziana. Il
suo racconto si muove  rapido tra
presente e passato. Ha l’impressione di avere avuto vent’anni fino all’altro
ieri. La sua memoria le fa ricordare alla perfezione quanto accaduto nella sua
giovinezza. Spesso torna, col pensiero, al passato.
Nel
1939 fugge da Torino e dal suo matrimonio. Si rifugia alla Bandita. La
tenuta è in pessime condizioni, lei non capisce nulla di
agricoltura. Però resiste in quel luogo che sente suo. La guerra non la
sposta,
ospita una scuola, va avanti.
Pensa all’unico pomeriggio d’amore trascorso con
il suo uomo sposato. Le aveva promesso di scriverle. Non si fa più sentire fino
al 1945 quando,  senza più un soldo, riappare
sicuro come sempre, chiuso e poco propenso a parlare di sé. Rimane con lei per
qualche mese, il tempo di trasmetterle la passione per il vino, aiutarla nei
lavori e segnare la sua vita. 


Gli avvenimenti, i personaggi
sembrano narrati a filo d’acqua. Come sospesi, illuminati a tratti. Si scopre
qualcosa e molte domande rimangono inevase. Quel poco dovrebbe servire a capire
la protagonista che con sicura insicurezza prende di petto la vita. Non accetta
la società in cui cresce e non è in grado di cambiarla.





La Bandita diventa il suo mondo, trecento ettari amati e riportati alla vita. Produce
vino, uno di quelli che la rende più fiera è il  rosssovermiglio.


Nelle ultime pagine la storia sterza
in un'altra direzione. Uno sprazzo di luce improvviso consente di capire almeno
in parte ciò che è accaduto prima. Potrebbe aprirsi uno spazio per i dubbi ma questo
non è un libro di se. Molte vite, quando giungono a un passo dall’essere
trascorse, si scoprono diverse.


Rimane a me che sono giunta all’ultima
riga la voglia di riprendere l’inizio della storia per provare a capire certi
particolari che non avevo colto, per vedere con altri occhi una vita sospesa
tra luci e ombre.


Rossovemiglio
Autrice Benedetta Cibrario
Casa editrice Feltrinelli

Nessun commento:

Posta un commento