mercoledì 23 gennaio 2008

Ballarò - Puntata speciale

Parlano
i figli delle vittime del terrorismo. Non capita spesso. Il tono della voce è
pacato, sul volto si legge il dolore. Mario Calabresi, figlio del commissario ucciso
nel 1972, ha scritto “Spingendo la notte più in là”. Nel corso della serata vengono letti
alcuni passi del libro.


Mario
Calabresi aveva due anni quando il padre venne assassinato. Conserva un ricordo
netto, caldo, di lui, risale al marzo del ’72, quando insieme andarono a vedere
la sfilata degli alpini. Un ricordo, una sensazione, che torna a sentire nei
momenti difficili e gli dona forza, gli fa mantenere la calma.


Lo
scrittore ha un ricordo netto anche del giorno in cui fu ucciso, di quando
diedero la notizia alla madre, una giovane donna rimasta sola con due figli
piccoli e uno in grembo. Mario Calabresi scrive di quando bambino provò a
insegnare ai suoi fratelli la diffidenza nei confronti della sabbia. In una vasca di sabbia, all’asilo, era stato
messo di fronte al fatto che un padre lui non l’aveva più. Un bambino poco più
grande glielo aveva ricordato con crudezza. Lui era uscito e non era più
rientrato, rimaneva poi  sul bordo,
diffidente.


Mario
Calabresi racconta l’uccisione di Luigi Marangoni, lo ritiene un caso
emblematico di quegli anni. Marangoni, direttore del policlinico di Milano, su
segnalazione di alcuni infermieri, aveva denunciato delle persone che aveva
fatto dei sabotaggi all’interno del policlinico. Si era reso conto, dopo che
gli infermieri era stati gambizzati, di
rischiare la vita. Aveva trascorso gli ultimi mesi con quel pensiero,
rinunciando a portare le figlie a scuola per non metterle in pericolo, sapendo
di non aver fatto nulla di sbagliato.


Gli
obiettivi spesso venivano scelti per il loro ruolo pubblico, per la presenza o meno di
una scorta.


Hanno
parlato anche Benedetta Tobagi, figlia del giornalista Walter Tobagi ucciso a Milano nel 1980 e Marco Alessandrini, figlio del magistrato Emilio
Alessandrini assassinato nel 1979.


Ascoltare
i loro ricordi, le loro testimonianze è necessario per riflettere e cercare di
comprendere cosa accadde in quegli anni. Per quanto difficile e doloroso è importante affrontare il passato, non dimenticare ciò che è accaduto.

4 commenti:

  1. Hai ragione,ricordare èpreparareun futuro migliore. Edoggi èilgiorno della memoria.
    luigi

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  2. Stavo cercando dei commenti alla puntata di ieri sera di Ballarò. Sono così capitato nel tuo blog. La puntata di ieri mi ha molto commosso e soprattutto mi ha fatto capire in che paese ormai si viva: un paese anormale, ormai finito dal punto di vista morale. Mi hanno colpito molte cose dette e delle quali si perde la memoria: la cosa più sconvolgente è che a molti anni di distanza da certi fatti, ancora oggi molte stragi risultano impunite.
    Guido

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  3. ciao Luigi,
    mi piace quanto scrivi. Hai ragione ricordare è prepare un futuro migliore.
    Pinky

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  4. Ciao Guido,
    è grave il fatto che molte stragi siano rimaste impunite.
    non è un bel periodo per il paese
    Pinky

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