«Viviamo un tempo in cui troppi vogliono essere rassicurati e deresponsabilizzati e pochi sembrano voler sapere, giacchè, come ha scritto Max Frisch, "nella nostra società non si vuol sapere, si vuole credere. Non si vuole essere consapevoli: si dovrebbe poi essere responsabili". Forse è questa la comunicazione che ci meritiamo: una comunicazione gradita ad un Paese che sceglie di "sembrare" invece di "essere".»
p. 23
A. Rovinetti, Diritto di Parola, Ediz. II Sole24ore
"...è - filosoficamente - lo scoprire una cosa non cercata e imprevista mentre se ne sta cercando un'altra..."
sabato 3 febbraio 2007
Ritratto di un paese. Il nostro?
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