Per fare un vestito da Arlecchino
ci mise una toppa Meneghino,
ne mise un’altra Pulcinella,
una Gianduia, una Brighella.
Pantalone, vecchio pidocchio,
ci mise uno strappo sul ginocchio,
e Stenterello, largo di mano,
qualche macchia di vino toscano.
Colombina che lo cucì
fece un vestito stretto così.
Arlecchino lo mise lo stesso
ma ci stava un tantino perplesso.
Disse allora Balanzone,
bolognese e dottorone:
"Ti assicuro, te lo giuro
che ti andrà bene il mese venturo,
se osserverai la mia ricetta:
un giorno digiuno e l’altro bolletta".
G.Rodari, "Filastrocche in cielo e in terra"
Mi è venuta in mente questa sera,
pensando al carnevale, l'avevo studiata alle elementari e le sono sempre
rimasta affezionata. Ho cercato nella rete ed eccola qua. Rodari è l'autore,
bravo a raccontare l'allegria delle parole. Un artista.
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