Marco Pantani è morto il 14
febbraio 2004. Aveva 34 anni. La passione per il ciclismo me l'ha trasmessa
lui. Correva a colori, emozionando. Mi piaceva vederlo pedalare.
In gara ogni momento era quello buono per alzarsi sui pedali e attaccare. "E' partito Pantani", la
voce
di Adriano De Zan descriveva l'azione, il mio occhio si faceva più attento, iniziava il duello. Il pirata
romagnolo con caparbietà scattava a più riprese finchè riusciava a staccare gli avversari. Poi a tu per tu con la salita, l'espressione assorta e il volto segnato dalla fatica, iniziava il confronto con se stesso per alzare l'andatura, per rendere più breve l'agonia. Quando tagliava il traguardo, con le braccia alzate, avevo l'impressione di aver vinto anche io.
Si era dovuto rialzare tante volte. Aveva ripreso la bicicletta ed era risalito più motivato, più forte. Diventava naturale tifare per lui. Toccava il cuore delle persone.
E poi , quando il limone non dava piú succo, l'hanno gettato alle ortiche.
RispondiEliminaOra corre lassú, tra le cime dei suoi monti e sorride del nostro cinismo. Della povertá delle nostre anime.
Lode a Pantani, un ragazzo migliore di noi.