venerdì 16 febbraio 2007

Una storia semplice

"Ancora una volta voglio scandagliare
scrupolosamente le possibilità che ancora restano alla giustizia."
Durrenmatt, Giustizia


Da questa citazione prende avvio la storia.
Complicata, senza dubbio. 66 pagine vissute intensamente alla ricerca della
verità. Leonardo Sciascia dipana la narrazione con maestria, lega a sè il
lettore in un giallo coinvolgente.


Sicilia, terra sospesa tra interrogativi e
misteri che sembrano senza soluzione. E' sera tardi quando arriva una strana
telefonata al commissariato. Un tale afferma di essere Giorgio Roccella e dice
di aver trovato una cosa. Chiede l'intervento dei poliziotti. Il commissario
liquida la telefonata come una burla, ordina al brigadiere di andare l'indomani
a fare un controllo. Il graduato ubbidisce. Il giorno seguente, con lo spirito di chi  va a  fare una scampagnata, si reca all'indirizzo indicato, una vecchia casa di campagna. Si avvicina al
vetro  e intravede la sagoma di un uomo. Pensa stia male, rompe il vetro per andare a soccorrerlo. In realtà è già morto, colpito da una vecchia arma da fuoco. Suicidio o omicidio? Questo è il primo quesito. Il brigadiere si scopre una lucidità che non pensava di avere. Perlustra la casa alla ricerca di indizi.  Il cadavere è di Giorgio Roccella, tornato al paese per recuperare la corrispondenza che i suoi avi
avevano tenuto con Pirandello e Garibaldi. A complicare le cose, giunge l'omicidio di di due ferrovieri della vicina stazione. I due fatti sono collegati? Polizia e carabinieri conducono le indagini, dopo un primo accenno di rivalità provano a collaborare. Cercano una pista, una spiegazione finchè  uno dei "segugi" giunge all'intuizione decisiva. La soluzione è lì,  srotolata  di fronte al lettore preso dal rapido succedersi degli eventi. Tenendo a mente la citazione iniziale, tocca ai lettori interrogarsi  se corrisponde al loro ideale di giustizia o se  è solo  un ripiego, una possibilità non sfruttata.  Buona lettura!

4 commenti:

  1. Ciao Giulia, non conosco Durremmat però mi sembra una bella frase sospesa tra pessimismo e speranza.
    Pinky

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  2. Io lo conosco abbastanza. E' a volte un po' cupo, essenziale, ma è una lettura che vale la pena di fare. Ciao Giulia

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  3. Ciao Giulia,
    grazie seguirò il tuo consiglio.
    Pinky

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