domenica 17 maggio 2009

Il giro d'Italia rallenta

- 9° tappa Milano -

Il pensiero va a Horrillo. C'è preoccupazione.  Il gruppo parte alle 13,30 deve percorrere per dieci volte un circuito cittadino. Al secondo giro una caduta coinvolge alcuni corridori. Sul percorso si notano auto parcheggiate segnalate da un nastro bianco e rosso, coni a delimitare i binari del tram.  Armstrong e  la maglia rosa Di Luca parlano. Si dialoga anche con i commissari. Si decide per la neutralizzazione dei tempi all'arrivo, così da garantire gli uomini di classifica. Di cui in poi le voci divergono. In gruppo, pedalando, a maggioranza, si decide di rallentare ritenendo pericoloso il circuito. Al traguardo del quarto giro il gruppo si ferma e  Di Luca spiega  le ragioni di questa decisione, scusandosi con il pubblico. Si riparte, negli ultimi cinquanta chilometri la corsa si fa vera, forse per le pressioni degli sponsor, forse perchè non tutti erano d'accorco con lo stop.   Petacchi ai cinquecento metri ha un problema con la bici e si tira fuori dalla volata vinta da Cavendish.
Superato il traguardo Armstrong va via senza parlare, altri ciclisti si fermano provano a spiegare il favore o il  dissentono rispetto alla decisione presa in corsa. Di Luca afferma che, saputo della neutralizzazione dei tempi, alcuni velocisti si erano detti contrari a fare la volata, non volevano essere i soli a correre rischi.  Quasi tutti concordano sulla difficoltà di prendere decisioni sui pedali e la facilità con cui si possono commettere errori.
C' è chi dice di aver visto percorsi più pericolosi, c'è chi accusa i ciclisti di non aver rispettato il giro  d'Italia e il pubblico milanese, c' è chi auspica sanzioni scongiurate da un finale combattuto, c'è chi dice che l'errore è stato fermarsi e parlare in un fate come volete  ma salviamo almeno la forma che suona stonato. C'è chi fa ironia, c'è chi, come me, non sa cosa dire, divisa tra le ragioni degli uni e degli altri. Domani riposo, giorno di trasferimenti in vista della tappa Cuneo-Pinerolo di martedì.
La carovana rosa continua la sua corsa.

2 commenti:

  1. Non so se giusta o sbagliata, ma la decisione è stata presa a ragion veduta. Il gruppo era ancora scosso dalla grave caduta di Horrillo e molti corridori non hanno voluto rischiare su un circuito obiettivamente pieno di insidie. Li si può capire.
    Buon lunedì, ciao.
    Pim

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  2. Ciao,
    sono sostanzialmente d'accordo con te. Mi ha colpito la spaccatura nel gruppo che non è riuscito a portare la sua decisione fino al tragurado e l'ipocrisia di alcuni interventi per i quali l'importante sempre essere solo la forma dispetto delle cose, dei problemi che spesso si individuano solo dopo che sono esplosi.
    grazie!
    Buon inizio settimana!
    Pinky

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