A quattordici chilometri dal traguardo scatta Pellizotti, il delfino di Bibione, metro dopo metro costruisce la vittoria di tappa e, complice la crisi di Sastre, sale sul podio. Armstrong dimostra di essere più in forma e regala per un tratto la pedalata dei tempi d'oro. Parte Di Luca marcato dalla maglia rosa e seguito da Basso e Garzelli. Di Luca le prova tutte, spinge, attacca, nel suo viso si legge la fatica e la convinzione. Il viso di Menchov è inespressivo. Fatica? E' in crisi? Non lo dimostra. Garzelli si stacca e rientra, tenace nel voler far bene. A due chilometri dal traguardo Di Luca alza nuovamente l'andatura, Basso si stacca. Menchov perde qualche secondo.
Il killer di Spoltore è bruciato sul traguardo da Garzelli. Recupera, tra distacco e abbuoni, 13 secondi a Menchov. Colpiscono la tenacia, la dedizione del corridore abruzzese che affronta ogni giorno con determinazione e impegno. Pianifica e mette in atto strategie utili a conquistare abbuoni, recuperare secondi che,
sommati, sostengono il suo sogno rosa. Oggi, lungo il percorso, si sono distribuiti i suoi tifosi vivaci e calorosi.
Garzelli, durante la premiazione, è stato subissato dai fischi dei tifosi di Di Luca scontenti perchè ha fatto perdere, al loro idolo, alcuni secondi d'abbuono. E' stato un gesto triste, una mancanza di rispetto non accettabile. Al traguardo si arriva tutti con un sogno, la fatica nella gambe e la voglia di provare fino all'ultimo. Almeno nei sogni le classifiche non valgono ed è bello vedere una gara vera, senza sconti o aiutini. Bravo Garzelli nell'essere sportivo fino in fondo. Chi prova a vincere la maglia rosa non deve aver bisogno di concessioni.
La frase fuori posto
Di Luca "Sono i mie tifosi, negli stadi accade anche di peggio
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