Seduta in quel caffè io ho pensato a te, alle emozioni che tu regalasti a me..
Ho iniziato a sentire le canzoni di Battisti quando avevo 7-8 anni. Mi ritorni in mente, Un'avventura sono questi i primi ricordi, le prime canzoni che mi piacevano, le ascoltavo più volte e spesso mi mettevo a cantare anche io. Lucio Battisti è morto il 9 settembre 1998. Sono trascorsi otto anni, a me sembra ieri. Stavo per iniziare la seconda superiore, ero ancora impegnata nei compiti di dattilografia. La televisione diede la notizia e così iniziai a conoscere Battisti un pò di più, a vedere i suoi filmati. Un immagine ricorreva, quella di un ragazzo dalla zazzera bruna, la giacca, il foular intorno al collo stile anni '70. L'espressione pensierosa. Come se il tempo non fosse trascorso e quel ragazzo dalla voce particolare, emozionante non fosse mai invecchiato. Era ancora giovane, quando è morto, aveva 55 anni appena. Le sue esibizioni pubbliche erano già un lontano ricordo. Gli ultimi concerti risalgono alla fine degli anni '70. Nel 1980 in una tv svizzera l'ultima apparizione televisiva. Si scioglie il suo sodalizio con Mogol, il paroliere di tanti successi, in grado di scrivere canzoni indimenticabili. Non si interrompe il suo rapporto con la musica. Cerca altre strade che lo portano lontano dal grande pubblico, sperimenta, innova. Intanto i suoi fan crescono. Persone di ogni età, che hanno vissuto gli anni del suo successo o che sono nati quando lui si era già ritirato. Rimangono le immagini in bianco e nero trasmesse qualche volta alla tv, i suoi duetti con Mina. Le sue canzoni che colpiscono al cuore prima di tutto. Belle, diventa naturale ricordarle. Le ascolto e inizio a cantare anche io, qualche volta stono e continuo a cantare perchè mi piace. Lucio è anche lì, nella sua musica, in quelle parole che tante persone portano con sè.
Seguir con gli occhi un airone sopra il fiume e poi
ritrovarsi a volare
e sdraiarsi felice sopra l'erba ad ascoltare
un sottile dispiacere
E di notte passare con lo sguardo la collina per scoprire
dove il sole va a dormire
Domandarsi perchè quando cade la tristezza
in fondo al cuore
come la neve non fa rumore
e guidare come un pazzo a fari spenti nella notte
per vedere
se è poi è tanto difficile morire
E stringere le mani per fermare
qualcosa che
è dentro me
ma nella mente tua non c'è
Capire tu non puoi
tu chiamale se vuoi
emozioni
tu chiamale se vuoi
emozioni
Uscir dalla brughiera di mattina
dove non si vede ad un passo
per ritrovar se stesso
Parlar del più e del meno con un pescatore
per ore ed ore
per non sentir che dentro qualcosa muore
E ricoprir di terra una piantina verde
sperando possa
nascere un giorno una rosa rossa
E prendere a pugni un uomo solo
perchè è stato un pò scortese
sapendo che quel che brucia non son le offese
e chiudere gli occhi per fermare
qualcosa che
è dentro me
ma nella mente tua non c'è
Capire tu non puoi
tu chiamale se vuoi
emozioni
tu chiamale se vuoi
emozioni
(Battisti - Mogol)
NUOVA NOMINATION !
RispondiEliminaIrene