sabato 2 settembre 2006

The Queen

The Queen, film inglese, diretto dal regista Sthepen Frears è stato proiettato questa mattina alla Mostra del Cinema di Venezia. Era uno dei film più attesi, tanto da far arrivare in laguna inviati dei tabloid inglesi e gli avvocati della regina Elisabetta II. Qualcuno si chiede se ne verrà bloccata la proiezione, si dice che Thequeenprima di girarlo la produzione si sia affidata a un nutrito gruppo di legali per stablire quello che si poteva dire senza incorrere in controversie giudiziarie. The Queen, la regina descrive quanto accadde 9 anni fa, in Gran Bretagna, nella settimana che seguì l'annuncio della morte di Lady Diana. Il film tratta della reazione della famiglia reale e del governo, guidato da Tony Blair, alla notizia. Il forte impatto emotivo sulla popolazione inglese, la cadutà di popolarità dei reali. La necessità di trovare una linea di condotta tale da rispettare il lutto privato, i  sentimenti dei sudditi e le regole imposte dal cerimoniale monarchico.  Blair pronuncia questa frase a effetto: "Dobbiamo salvare quella famiglia da se stessa". i primi commenti parlano di un film intenso, condito con humor inglese e diretto in modo da salvare tutti.


La vita e la morte di Lady D sono stati oggetto di numerosi film televisivi, una miniera a cui attingere con fiducia dato il seguito che la principessa aveva sui tabloid e l'enorme partecipazione popolare al suo funerale.  Cosa ha in più questo film? E' un punto di vista nuovo, una storia diversa, interessante  o l'ennesima speculazione condotta sulle ali del sentimento? Il dubbio mi rimane. Una donna, Elisabetta, regina dal 1952, viene giudicata in base alle scelte compiute in quella situazione. Il rapporto tra monarchia e governo è protagonista.  Emerge nella pellicola rapporto quasi edipico che lega la regina e i suoi sudditi. Criticata si, ma in fondo un punto di riferimento per molti, una persona alla quale guardare nei momenti di difficoltà.


Nel narrare storie tratte da fatti realmente accaduti c'è il rischio concreto che realtà e realismo si confondono dando vita a un immagine distorta e confusa dei fatti. Un immagine che uno spettatore pigro o distratto, non approfondendo il tema, assume  per vera. Sarebbe bello in questi casi poter contare anche sui documenti, fonti sicure così da consentire una visione "preparata" e critica del film. Mi riferisco in particolare a  pellicole che narrano di  fatti  che coinvolgono direttamente  un gran numero di persone, dove protagonisti possono essere la guerra, l'Olocausto, l'11 settembre. Una visione "informata" risulta essere, secondo me, un vero arricchimento per lo spettatore.


6 commenti:

  1. Purtroppo credo sia troppo presto per fare un film sulla 'reale' (scusa il gioco di parole) fine di Diana.

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  2. Ciao Guizzo, non credo sia un film sulla "reale" fine di Diana, viene data per buona l'idea dell'incidente. Penso anche io sia troppo presto per film del genere e che forse si è trattato solo di cavalcare l'onda, un fatto recente che può attrarre pubblico.
    un caro saluto,
    Pinky

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  3. Ciao Pinky, mi piace molto la tua riflessione finale: dove sono i documenti per provare i fatti narrati? Cos' diventerebbe un vero documentario.

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  4. Io propenderei invece proprio per l'incidente. Niente di provato, solo una suggestione.
    E penso che un film del genere possa essere molto utile. Quel rapporto tra reali, sudditi e governo è una delle cose piu' interessanti dell'eredità storica del Regno Unito. Un Paese che mantiene un misterioso senso delle istituzioni e della rispettabilità anche grazie alla monarchia. L'istituzione, intendiamoci, non i reali del momento, che vanno sul serio "salvati da sé stessi".
    Non credo, e mi auguro, che il film sia un'operazione piu' che tanto pubblicitaria e non credo sia cruciale che si basi sui documenti. Il rapporto è la cosa interessante, quella su cui riflettere. Non mi sembra sia un film su Lady D.
    Sul giudizio sulla regina, io penso che continuare a guidicare i re inglesi come uomini politici non è appropriato al giorno d'oggi. I reali inglesi si giudicano proprio nelle situazioni d'immagine, essendo la loro monarchia ormai solo una questione d'immagine.
    Ciao

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  5. Ciao Dolcyssima, grazie. in questo caso io penso che l'intento non fosse un documentario forse però se lo spettatore prima di vedere un film che ha una stretta attinenza con la realtà provasse a informarsi, lo apprezzerebbe di più e sarebbe meno passivo rispetto alla visione del regista.
    un caro saluto
    Pinky

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  6. Ciao Filippo, non so dire se sia stato incidente o qualc'altro. Ci sono state versioni molto contrastanti su quanto è accaduto. Il film non l'ho visto, mi sono basata su quanto ho letto. I commenti dei giornalisti sono piuttosto positivi. E' interessante il rapporto tra reali, sudditi e governo. Forse non è un film su Lady D però hanno messa lo stesso la sua immagine sulla locandina. La monarchia è sicuramente un'istituzione interessante, i reali iniziano a essere più importanti per l'immagine che danno,hai ragione riguardo il loro ruolo politico ormai molto limitato. Il sapere se il regista si è basato su fatti reali o solo su sue impressioni e fantasia mi incuriosce come quasi sempre quando ci sono film tratti da fatti realmente accaduti. Si, in questo caso non è fondamentale, però può dare indicazioni sul livello del film.
    un caro saluto
    Pinky

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