Si è sfiorato il buio, un tuffo
indietro 50 anni. Lo spettro di un calcio vissuto solo a pagamento. Poi, in
extremis, l’accordo. Tornano trasmissioni storiche come 90° minuto e Stadio sprint,
si salva la radiofonica Tutto il calcio
minuto per minuto. Potremo risentire
Clamoroso al Cibali e le voci concitate di chi prova a farci vivere le emozioni
di una partita solo attraverso le parole.
Prima giornata, le squadre, date
per favorite nella lotta scudetto, soffrono, si muovono tra pareggi e sconfitte.
La
Juve giunta a un passo dai tre punti, sul difficile campo
della Fiorentina, si arrende al ’89. I bianconeri godono della superiorità
numerica, sembrano avere in mano la partita. Il pareggio però
aleggia, minaccioso, nell’aria. La Juve
è ancora in vantaggio. Prandelli ci crede ancora. Sento la
radiocronaca e spero arrivi presto il ’90. Gilardino sigla il goal
viola. Resta il rammarico, forte, per due punti persi.
Con l'inizio del campionato, torna
la violenza fuori e dentro gli stadi. Un treno devastato, passeggeri con
biglietto costretti a scendere per far posto agli ultrà. Ferrovieri feriti. Petardi, fumogeni, cancelli divelti. Scene che sgomentano, rabbia e paura per la violenza subita, il senso di impotenza di fronte a un fenomeno che sembra non conoscere freni ne vergogna. Vien voglia di chiudere qui.