mercoledì 6 febbraio 2008

Peggy Guggenheim e l'immaginario surreale


  Spettacolo in spazio ristretto.


Arrivo alla Chiesa di San Marco verso l'ora di pranzo. Ci
sono una decina di persone davanti a me.  Attendo una ventina di minuti
poi entro,faccio il biglietto e mi tuffo nella mostra.   L'arca è una
struttura suggestiva, bella ma troppo piccola per accogliere un evento di
questo livello.


Mancano, almeno iChagall_flyingn quel momento, le condizioni
ottimali per la visione della mostra.  Il locale è al limite della
capienza. Un gruppo di una ventina di persone monopolizza l'ambiente. Si sposta
a ondate impedendo agli altri visitatori di seguire un percorso lineare. La
guida con microfono distrae,  disturba, pur senza volerlo, chi sta
osservando gli altri quadri.


Non è previsto l’utilizzo di cuffiette. Nei momenti di
maggiore affluenza, i visitatori  si mettono in coda per leggere le note,
utili per  conoscere meglio le opere esposte.
In mezzo a questi disguidi, contrattempi, riesce più difficile apprezzare
quanto si osserva, provare a farsi catturare dalle immagini, dai colori. Troppo
è il rumore, troppa la confusione. Giunge quasi  liberatorio  il
gesto  di un ragazzo che di  fronte a un'opera di Mirò  si
siede, con le gambe incrociate, sul pavimento e l'osserva per qualche minuto,
estraneo a ciò che lo circonda, come se esistessero solo lui e il quadro.



Quando il gruppo esce si percepisce la differenza, accolgo il silenzio con
riconoscenza e torno a cercare i quadri che non avevo potuto vedere prima,
provo a calarmi nell'atmosfera piacevole che si  respira.
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  Sono 58  le  opere  esposte, ognuna riesce per un motivo
o per l'altro a attirare l'attenzione, scatenare riflessioni, far intravedere
una storia. Sono simboli di un epoca, diversamente belle. Picasso, Chagall, De
Chirico, Magritte, Dalì, Mirò, Ernst… qui
l’elenco completo.


Mi sono rimasti nel cuore i quadri di Chagall. Colarati
vivi, racconto e musica che si mescolano  e danno vita a immagini
poetiche.


Tanguy mi ha colpito, non lo conoscevo e non lo capisco
però mi è rimasto impresso, un suo quadro in particolare Il sole nel suo
portagioie.
Inquietante.



Merita una visita. C'è tempo fino al 2 marzo, consiglio  un momento di bassa affluenza.


Immagini:


1 Chagall Il calesse volante


2 Tanguy Il sole nel suo portagioie



 

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