L'edicolante alza la serranda,
tira fuori i carrelli, li posiziona. Ogni cosa ritorna al suo posto, si
da avvio a una nuova rappresentazione. L'atrio fino a quel momento
deserto inizia ad animarsi. Quasi si fossero
dati appuntamento i
viaggiatori fluiscono numerosi. Si avvicinano alla biglietteria e
formano una piccola fila ordinata delineata dalle sbarre in legno e
metallo, dal gusto un pò retrò. Un occhio al pannello degli orari, l'altro
all'orologio. L'aria un pò stropicciata di chi ha da poco abbandonato il letto. La coda si disfa, è il mio turno. La meta è decisa. Andata e ritorno. In giornata, spero. Il binario è
sempre quello, l'ultimo giù in fondo. C'è ancora qualche minuto, la notte non accenna a salutare ed io alla ricerca di un pò di calore rimango ferma nell'atrio. Le mani nelle tasche, il respiro che ancora si confonde con il sonno. Non mi resta che aspettare, intanto osservo un pò per noia e un pò per passione. Uomini con valigetta eleganti e un pò formali per cui il giornale è il primo appuntamento. Studenti con trolley al seguito e la voglia di tornare. Incontri che si attendono, incontri che si subiscono. Facce che diventano abitudine e altre che ancora mi sorprendono. Pensieri si mescolano, itinerari si ripetono. Ognuno alla ricerca di un momento, il suo momento, prima che il giorno avanzi e prenda il sopravvento. Il treno è in partenza. Buon viaggio!
"...è - filosoficamente - lo scoprire una cosa non cercata e imprevista mentre se ne sta cercando un'altra..."
martedì 27 marzo 2007
La stazione, il risveglio
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ho una certa confidenza con il treno, però, sarà per il fatto che lo prendo per "lavoro" sarà perchè ormai è un'abitudine, ho perso il lato romantico delle stazioni. La tua descrizione mi ricorda quand'ero piccino picciò e tutto mi era più meraviglia (persino i treni...).
RispondiEliminaciao
Oggi devo ripartire, certo la stazione di Milano non è così romantica, ma cercherò di vederla con i tuoi occhi. Ciao Giulia
RispondiEliminaNella vita reale faccio uso, senza moderazione, del treno per i miei viaggi di lavoro e di piacere. Viaggi che sono sicuramente più rilassanti di quelli fatti con auto e aerei, ma anche più veri. Quando stasera guarderò fuori dal finestrino vedrò sicuramente le immagini che vedevo da piccolo quando viaggiavo con mio padre e mi affacciavo dal finestrino trovandomi in breve tempo la faccia piena di fuliggine. Tempi e persone ormai irraggiungibili..
RispondiEliminaCiao Netsurfer
ciuff ciuff... :)
RispondiEliminahttp://cattivamaestra.blog.lastampa.it
Ciao Kincob,
RispondiEliminaquesta settimana vedo la stazione alle 6,30 del mattino, provo emozioni diverse rispetto a quando ci passo di giorno. E' una stazione di provincia, mi piace nonostante la levataccia :)) Pinky
Ciao Giulia,
RispondiEliminaspero tu abbia fatto un buon viaggio. Pensare in un'altra luce è una bellissima frase e tu con il tuo blog mi spingi spesso a farlo. così la vita assume nuovi colori.
Pinky
Ciao Netsurfer,
RispondiEliminati rimangono i ricordi belli ed emozionanti. Sono un tesoro prezioso.
Pinky
ciuff, ciuff sveglia puntata, domani si riparte :)
RispondiEliminaPinky
Prova di scrittura...deliziosa !
RispondiEliminaciao ciao
Irene
Ciao Irene, Grazie!
RispondiEliminaPinky
Che sorpresa, chi rivedo..... La stazione di Milano !!!!!! Che ricordi.
RispondiEliminaMi sono sempre piaciute le stazioni. A porta Nuova a Torino la chiamavo "seconda mia casa". C'era di tutto che mi serviva e mi sentivo libera e in volo anche se venivo soltanto a passeggio con i bambini e più tardi prendevo il treno per Genova e mi piaceva un mucchio la "Stazione Principe".... Stavo divorziando e mi portavo via tutto cio che potevo da Torino.
Milano mi ricorda tante volte durante le mie lotte per venire in Italia a trovare i bambini in collegio fino all'ultima che finalmente ho portato via la più piccola con la fifa di essere arrestata dalla polizia perchè non avevo il permesso di suo padre.
Non mi piaceva l'aspetto tetro della grande sala d'aspetto di Milano che in quegli anni era troppo alta, vasta e scura, affumicata, in stile '900 con tanti omacci violenti che facevano la lotta tra di loro e assalivano talvolta con la pretesa di ricevere in regalo un marco...... Non mi piaceva anche come era messa con i bar lontani dalla biglietteria e altre cose che ho quasi dimenticato.
Ma quando giungevo a Milano per me era come giungere a casa, che era ancora distante per lo meno 300 Km. Ma in Italia ci si sente a casa, no ???
L'ultima volta che l'ho vista era la fine di Ottobre 1985. Tornavo alla mia comoda e bella casa in Germania col giuramento di mai più ritornarci ed ora non ci torno proprio più. In quel tempo Milano e Torino erano le due città più inquinate d'Europa. Mi ammalavano.
L'Italia è bellissima e alle stazioni ci si abitua, ma ho avuto troppe esperienze negative, così dopo la pensione ho preso il volo e sono già stata nove volte in America a trovare la figlia, la famiglia e il grande amore in California, mia vecchia zia a New York e un nipotino sposato in Florida...... Ma la stazione di Milano mi è impressa nel ricordo e la città pure.Che baraonda di traffico.
Adesso neanche più a Francoforte vado, ci sono troppi individui dall'aspetto strano, che parlano lingue diverse, tedeschi ce ne sono pochi in tutte le stazioni, secondo l'ora.
Milano, che forte !!!!! E ci ho trovato anche il lato romantico per la sua unicità essendo la più grande stazione ferroviaria d'Italia. Credo che avesse 26 binari di partenza, o sbaglio ????? Chissà come sarà adesso.....
Salutatela a nome mio e piacere di avere letto questo blog.
Adele
Ciao Adele,
RispondiEliminami fa piacere aver letto il tuo messaggio. Non so quanti binari ha Milano, ci sono stata poche volte.
Pinky
La stazione, il risveglio
RispondiEliminaL'edicolante alza la serranda, tira fuori i carrelli, li posiziona. Ogni cosa ritorna al suo posto, si da avvio a una nuova rappresentazione. L'atrio fino a quel momento deserto inizia ad animarsi. Quasi si fossero dati appuntamento i viaggiatori